(Nefarious Industries) David Brenner è Gridfailure, materializzazione delle proiezioni del musicista. Una produzione cospicua (ascoltatela QUI) e un una trilogia (che pare sia la sesta di una serie di conept) che giunge come da titolo al secondo capitolo. Il newyrkese Brenner ha composto e poi suonato (in studio però non ha eseguito tutto lui) il materiale, oltre a realizzare la copertina, lasciando il mastering a Dan Emery – non sempre si può fare tutto nella vita – ottenendo così un nuovo pastone. Sul fatto che la società oggi sia cambiata e in preda al disfacimento, con la pandemia da CoVid-19 come ciliegina sulla torta, nei cui strati c’è solo omicidio, guerre, governi distopici e bastardi, natura esaurita e prossima al collasso, con l’umanità sempre più verso una modalità di sopravvivenza, costruisce un paesaggio sonoro amorfo e strano. I tempi moderni sono pericolosi, ignoti e noi stiamo vivendo quasi come in un film distopico. Ecco che dunque che questi cut-up e collage, ritagli di progressioni sonore del buon Brenner, fanno da colonna sonora a quanto descritto. “Sixth Mass-Extinction Skulduggery II” è dark ambient, elettronica, post rock implementato da sampler a profusione. In questa sperimentazione Brenner collabora con Leila Abdul-Rauf (anche nei Vastum), Jeff Wilson (Chrome Waves), ma la lista a questa ‘sesta estinzione di massa’ è lunga. L’album si spinge quasi a settantaquattro minuti, è lunghissimo, ma diventa straniante e colonna sonora di un qualcosa. Il qualcosa è quanto già elencato, eppure l’astrazione dei suoni, le atmosfere, dilaterebbero qualsiasi sensazione inconscia, inducendo l’ascoltatore in un’ipnosi. Gradevole o sgradevole, l’ipnosi, resta soggettiva.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10