(Transcending Obscurity Records) Decadenza, solitudine, disperazione affliggono le atmosfere del secondo album di Noctu. Il musicista si produce in una solitaria creazione di un mondo nel quale il doom è funereo, oscuro, decadente e perennemente ammantato di atmosfere lugubri e spesso con toni ritualistici. In questo scenario è ammesso il solo Justin Hartwig (Mournful Congregation) e la sua chitarra nel brano “Lucida Oscurita Senziente”. Hartwig è dunque l’unico ospite di questa dimensione che appartiene agli inferi, all’oscurità e a Noctu, l’unico musicista che porta avanti questo progetto. Un cammino nella notte, quanto anche nei meandri della psiche lunare dell’uomo. “Gelidae Mortis Imago” è l’alternarsi di momenti tipicamente funeral doom, ad altri di atmosfera. Le cadenze sono lente, lentissime e il senso di decadenza che affligge l’album come una maledizione è incommensurabile. Grandi protagoniste le tastiere che il musicista italiano usa per erigere cupe volte di maestosa glacialità, trapassata dalla sua voce che appare come un orrido lamento. Sono affreschi gotici, riti sepolcrali questi pezzi e tra loro spirano gelidi spifferi drone. Sei composizioni comunque dinamiche ma necrotizzate da un senso di abbandono e di ritualità.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10