(Fighter Records) La Fighter Records ha adocchiato gli statunitensi Greyhawk, di Seattle, dopo il loro EP d’esordio “Ride out”, e produce il loro primo full-length: trovo questi us metallers molto cambiati, con un approccio vintage che ha smussato gli aspetti più caciaroni e spontanei del sound. Per inquadrare la opener “Frozen Star” potete prendere anzitutto gli Ironsword, per l’approccio muscolare e il cantato un po’ roco di Rev Taylor, e renderli più americani correggendoli con i Visigoth: credo abbiate ora una buona fotografia del sound. Uno speed ‘barbarico’ anche per la sferragliante “Drop the Hammer”, peculiarissima invece “The risign Sign”, che tranne per il refrain gioca ad essere un brano dark wave (e Rev rimodula perfino le proprie tonalità per dare un tocco gothic). “Don’t wait for the Wizard” recupera sonorità priestiane, mentre la più articolata “Black Peak” si sposta, rallentando e accelerando a piacere il ritmo, su territori us metal ‘classici’. Bella la titletrack, che chiude il lotto: un brano epico, cadenzato, capace di rievocare per certi versi addirittura i Warlord (!) o comunque l’epic metal americano più solenne. “Keepers of the Flame”, con il suo titolo programmatico, che evoca subito ai defenders le glorie di un tempo, convince e a tratti entusiasma.

(René Urkus) Voto: 8/10