(Odium Records) Del dannato black metal. Puro e dannatissimo black metal. Bastano pochi secondi della opener “Deus Inversus” ad opera dei Black Altar per immergersi nell’essenza pura e vera del black essenziale! Unione dissacrante quella di “Deus Inversus”, split che vede il matrimonio perverso tra i polacchi Black Altar ed i norvegesi Kirkebrann… due band feroci con due origini opposte ma assolutamente significative nella scena estrema odierna! La title track è un turbinio sonoro, nella quale riffing maligni si fanno supportare da teorie melodiche avvincenti che strizzano l’occhio a vecchi paradigmi death e thrash, senza dimenticare un’essenza pagan! Anche “Ancient Warlust”, sempre dei Black Altar, regala quella potenza guerrafondaia poderosa… un brano che inietta energia, forza e incontrollabile sete di sangue. Con l’atmosferica “Outre”, i Black Altar materializzano inquietudine chiudendo il loro sforzo ed introducendo i nordici Kirkebrann, i quali fanno subito sentire l’inconfondibile matrice old school norvegese con la pulsante “Begrensa Bevissthet”, un brano marcatamente black, ma strutturato con intense dichiarazioni thrash, inneggiando a mostri ‘sacri’ quali i Marduk, strizzando mezzo occhio anche agli Alfahanne. Pulsazioni, spunti originali e poi tanta favolosa ignoranza oscura con “Faux Pas”, violenza ancestrale con “Et Nederlag”, brano pesante, volutamente caotico, oscuro, immensamente melodico e crudelmente mefitico. “Ufødte Klarhet” chiude queste pagine di bibbia maledetta con divagazioni quasi virtuose per basso e chitarra, un epilogo tanto drammatico quando eccitante. Con la partecipazione di personaggi quali Mauser (ex-Vader), Morfeus (ex-Limbonic Art), Lars Broddesson (Funeral Mist, ex-Marduk) ed Alexandros (Macabre Omen), “Deus Inversus” è uno split tetro, inneggiante a Satana, all’eradicazione di qualsivoglia culto giudaico. Odio per la religione cristiana. Negazione di dio. Chiese in fiamme. Totale annientamento. Caos e devastazione che si sprigionano, condannando a dolore e morte la maggior parte dell’umanità. Tranne pochi oscuri eletti…

(Luca Zakk) Voto: 8/10