(Volcano Records) Per una hard rock band, marcatamente ispirata agli anni ’80, i Mr Sleazy hanno una storia quanto mai strana. Guardando la storia del genere, molte band (americane) che poi si sono affermate, nacquero da qualche garage, da qualche annuncio, dall’incontro di qualche devastato fuoriuscito da qualche sobborgo, insomma gruppi di personaggi che poi diventavano anche una band; ma i Mr Sleazy sono molto diversi, in quanto nascono come… one man band! Secondo il mio punto di vista le one man bands sono concetti che hanno a che fare con oscurità, emarginazione, isolamento… la one man band è roba che appartiene al black metal… non ad un sound pensato per le arene, la prima fila con i topless, il sole e la spiaggia, l’alcol la droga e la festa, lampi di shredding e notti insonni! Ma anche i Mr Sleazy si sono progrediti e dopo un debutto uscito otto anni fa (album suonato interamente dal master mind, polistrumentista e batterista Roberto Gambuti, cono sette diversi vocalists) hanno finalmente raggiunto lo status di band stabile… esagerando nuovamente, nel senso opposto, visto che la line up vanta ben otto membri, coriste e sassofonista compresi! Inno totale con la opener “Let’s Go!”, brano subito irresistibile, concepito per divertire e trasmettere energia! Provocante “Kind Of Love”, canzone con belle tastiere ed un ottimo assolo. Tagliente l’incalzante “Something I Don’t Know”, maledettamente classica “Love Me Or Kill Me”, canzone con un ritmo tanto lineare quanto esaltante, cantata in maniera attraente, con la chitarra perfetta per un brano di questo tipo. Rocambolesca ma con arrangiamenti molto intelligenti “Thrill Me”, immancabile ed imperdibile la ballad ‘sciogli femmine’ “Things Aren’t Always What They Seem”. Hard rock con spunti remotamente prog su “Lonely Days For A Lonely Heart”, un brano ricco di keys da ascoltare a tutto volume in auto, lungo quella statale senza fine. Isterica e vibrante “Pretty Ladyboy”, mentre la conclusiva title track è quel brano sporco e ribelle, uno di quelli scritti per strada, dopo un parti devastante, poco prima del sorgere del sole. Album molto curato, intenso, ricco di dettagli, selvaggio ma raffinato. Un album che è il prodotto di gente che avrebbe dovuto nascere diversi anni fa. Una band che nel periodo giusto, laggiù, lungo la strip giusta, con l’etichetta giusta, avrebbe spaccato molti, moltissimi culi!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10