(Massacre) Oscuri, tenebrosi, cattivi, spiritati, ma anche imprevedibili e inguaribilmente indisciplinati. Cosa altro ancora possano essere gli Eisregen è difficile dirlo. Oltre al canonico dark metal del quale sono da sempre autori, gli Eisregen anche con “Rostrot” propongono del black metal sparso, ma ampiamente concentrato in “Schakal: Ode an die Streubombe” e “Blutvater”, dai motivi sinfonici. C’è anche del death metal e del gothic, ad esempio “Kathi das Kuchenschwein”. Il carattere alla musica lo plasmano le tastiere e pianoforte, i quali insieme orchestrano trame sempre drammatiche, epiche e spesso sottolineate da tempi medi, determinando una forte tensione emotiva. Questo è “Rostrot”, una narrazione di stati d’animo e storie, sconosciute. Sconosciute perché non è solo l’avere sottomano una edizione non corredata da testi, ma anche la pervicace volontà nel cantare in tedesco, lingua certamente musicale, ma non universale come l’inglese. Gli elementi che non contribuiscono ad amplificare il lavoro degli Eisregen sono le chitarre, le quali osano poche volte lasciando l’impegno a sollevare artisticamente i pezzi, alla voce di Blutkehle, alla batteria di Yantit e appunto alle tastiere di Dr. Franzenstein. Una band d’esperienza, esistono da oltre 15 anni, con stile variegato, ma dal songwriting sicuramente migliorabile.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10