copcryingsteel(My Graveyard/Masterpiece) Per quei pochi che ancora non li conoscono, i Crying Steel sono una delle leggende del metallo italiano, attivi nel corso di tutti gli anni ’80 e autori di un disco oggi quotatissimo come “On the Prowl”, del 1987. Tornati in pista dopo più di un decennio di pausa, nel 2006 danno alle stampe l’ottimo “The Steel is back!”; poi altri problemi di line-up rallentano nuovamente le loro attività, e quindi devono passare addirittura sette anni perché il terzo full-length, che qui oggi recensiamo, venga alla luce. Nonostante il lungo silenzio discografico, siamo per fortuna di fronte a un album spontaneo, frizzante e ultraclassicista, con pezzi di quattro minuti di media che si susseguono uno dopo l’altro con tanta energia e altrettanta passione. “Defender” è il più classico degli inni alla Priest: strofa, cori, solo (molto bello) e refrain semplice ma incisivo sono tutti lì a dimostrare che la band è ancora capace di esprimersi al meglio a più di 30 anni dalla fondazione. Il singer Stefano Palmonari, peraltro appena uscito dalla band, ha forse anche un timbro più pieno e caldo rispetto allo storico cantante Luca Bonzagni. Anche “Shutdown”, creata per l’headbanging del pubblico, si memorizza in un secondo e trasmette fiumi di energia positiva; e indovinate all’incedere di quale mezzo di trasporto paragonerei “Rockin’ Train”… Pure “Heavens of Rock” (dedicata a Steve Lee) è, con ogni evidenza, un brano composto per l’esecuzione dal vivo, e ho il vago presentimento che l’invocazione ai “Metal Fighters” della traccia autotitolata servirà a qualcosa durante i concerti! “Riding” cambia un po’ i ritmi, spezzando con intelligenza il susseguirsi dei brani: è un pezzo leggermente più lento, dall’impianto più solido, che diventa l’occasione per uno sfoggio di tecnica del songwriting. In conclusione, ancora chitarre lanciate a mille e refrain ammiccanti con “No Slip” e soprattutto con la conclusiva “Beverly kills”. I Crying Steel, nonostante gli anni passati e le varie difficoltà, rispondono dunque ‘presente’ con una forza e una determinazione senza tempo e al pieno servizio dell’heavy metal.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10