copfairw(Steamhammer/SPV) Una band di hard rock tedesca che nacque proprio quando iniziò il declino dell’hard rock stesso. E nonostante questo, è riuscita ad avere un discreto successo, ha sfondato in Giappone, si è sciolta, si è riformata e dopo oltre vent’anni vanta praticamente la stessa line up. Notevole. Una band così, di solito, scrive un album tanto per tirar su qualche quattrino, ci mette dentro sette o otto brani, e magari con una introduzione sfiora i quaranta minuti di musica. NO! I Fair Warning sono artisti sinceri, artisti che suonano perché gli va di suonare e lo dimostrano con questo “Sundancer” (chiaro richiamo al noto “Rainmaker” del 1995) che presenta ben quattordici brani, sfondando l’ora di durata. Questa secondo me è la dimostrazione di voler suonare, di volersi divertire, di voler intrattenere. Il disco non riesce certamente a tenere altissimi i livelli su tutte le canzoni, ma l’ascolto complessivo è decisamente bello, piacevole, interessante, e dimostra che dietro a questo progetto ci sono, e ci sono sempre stati, dei musicisti molto in gamba, con una vena creativa tutt’altro che in decadenza. “Sundancer”, album di hard rock orientato al metal melodico,  apre con l’irresistibile  “Troubled Love”, la quale riempie l’aria con quella tastiera ‘ottantiana’, e riempie la testa con riff potenti ed un ritornello memorabile. Anche “Touch My Soul” è un pezzo decisamente hard rock melodico, che riesce a catapultare il pubblico indietro nel tempo, quando c’erano arene piene, e le band si permettevano di arrivare alla venue in elicottero. Personalmente mi lascio catturare da queste perle hard rock, ma mi faccio rapire altrettanto facilmente da canzoni come “Jealous Heart”, pezzo un po’ southern, un po’ nostalgico, che diventa poi potente ed estremamente classico. “How Does It Feel” da la carica, “Keep It In The Dark” è semplicemente stupenda, e i dolci arpeggi di “Real Love” sono sublimi. I quattro musicisti sono in forma. Tommy Heart ha sempre una voce stupenda, e la chitarra di Helge Engelke è ai confini con il virtuoso. “Sundancer” merita un profondo e appassionato ascolto. Dedicategli quei sessantadue minuti, lasciatevi rapire, immergetevi. Si tratta di musica vera, autentica, decisamente passionale. L’ascolto di “Sundancer” è un’esperienza da vivere, da sentire, da percepire. E’ uno di quegli album che vi regaleranno un qualcosa che rimarrà con voi per sempre.

(Luca Zakk) Voto: 8/10