copstormhold(Autoproduzione) Fin dalle prime note questo debut ep degli Stormhold si presenta come un lavoro di melodic death metal che non tralascia anche spunti di black metal sinfonico. Ad essere sincero l’incipit di “Another Day” non fa ben sperare, un inizio a dir poco caotico, con la batteria e le chitarre soprattutto che vanno per i fatti loro, solo verso metà canzone il tutto d’improvviso si armonizza e si definisce; gli sviluppi ritmici si fanno più ordinati ed i fraseggi di chitarra arricchiscono l’andare del pezzo in maniera davvero piacevole, mi chiedo quindi il perchè di un inizio decisamente da dimenticare. La voglia di violenza prevale anche nella successiva “Eyes in the Eyes”, un blast beat furioso lancia le chitarre serratissime ed un ottimo lavoro di basso, che già si era fatto notare nel brano precedente. Anche qui comunque non vi è il massimo dell’ordine, le idee si capisce che sono buone ma la produzione generale appare superficiale, tutti gli strumenti vengono sparati al massimo della velocità e del volume investendoci quindi con un unico muro sonoro poco chiaro; l’unico momento davvero di pregio in questo brano è l’assolo in sincro delle due chitarre: un’ottima miscela di armonia e neoclassicismo. L’intro della terza ed ultima “The History Pages” è molto più cadenzata, il brano si sviluppa quindi su ritmi più lenti e più “leggeri” che quasi paradossalmente la rende la traccia migliori delle tre; c’è molto più ordine e si può finalmente sentire tutto l’estro compositivo di questo gruppo. Il ritornello si sviluppa aperto e melodico, molto semplice da ricordare e cantare dal vivo; è su questa canzone che la vena black metal è maggiormente marcata ma la produzione resta una parte fondamentale da rivedere. Il gruppo ha del potenziale ma nelle prime due tracce del lavoro si ottiene l’effetto “Dragonforce”, un tutti contro tutti in velocità per arrivare alla fine del pezzo. Per ora si deve migliorare.

(Michele Alluigi) Voto: 4/10