copsaltatiomortis4(Napalm/Audioglobe) Pochi giorni fa abbiamo presentato il singolo (QUI), ed ecco ora la recensione del nuovo album, il nono in studio, dei Saltatio Mortis, formazione di Mittelalter Rock tedesca che, dopo una lunga gavetta, ha raggiunto in popolarità gli In Extremo e i Subway to Sally (almeno in area tedesca). La band ha ormai raggiunto uno status di alto livello, e questo disco conferma le loro potenzialità senza offrire (naturalmente) alcun tipo di sorpresa. L’opener “Früher war alles besser” (‘Prima era tutto migliore’) ha una gradevole linea melodica che mescola il Mittelalter Rock ai toni del classico rock tedesco (il ritornello fa molto Die Ärtze). Impegno sociale e una melodia quasi epica per “Krieg kennt keine Sieger” (‘La guerra non ha vincitori’), mentre “Der Kuss” (‘Il bacio’) fa ballare in modo naturale. “Sandmann” (‘L’uomo della sabbia’, quello delle fiabe) è la classica ballata in crescendo, con il coinvolgimento che sale assieme al crescere delle cornamuse; a dispetto del titolo, gradevoli i toni acustici e rilassati di “Galgenballade” (‘La ballata della forca’). Dopo la carica di “Idol”, sprazzi di musica etnica nella storia del mago di “Abrakadabra” (simpatico vederlo scritto alla tedesca, con la ‘k’), mentre con il canto a due voci “Randnotiz”’ (‘Nota a margine’), che ci restituisce intatto lo spirito del folk medievale, si chiude un disco gradevole e accattivante. Naturalmente pochi saranno gli estimatori e gli acquirenti fuori dalla Germania, ma se queste sonorità vi stimolano si tratta di un ottimo prodotto.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10