coptempleofvoid(Autoproduzione) Debutto pesante per questi doomsters di Detroit. Pesante, oppressivo, decadente. Solo tre pezzi, ma estremamente devastanti, monolitici (il demo vanta una durata di oltre venti minuti, nonostante le sole tre canzoni). Suono cattivo, ossessivo, furioso e letale orientato verso un doom incrociato con il death metal, fonte quest’ultima dalla quale viene prelevata una voce estrema ed una certa impostazione dei riff e degli assoli. Certo, gli assoli: questi ultimi sono molto ben concepiti, suonati ed incastrati ottimamente nello sviluppo dei pezzi, cosa non certo scontata in questo genere. Fedeli a certe sonorità “analogiche” loro nemmeno dichiarano che strumenti suonano, specificano solamente la marca… e la scelta perfetta non può che essere Les Paul per le chitarre e Rickenbacker per il granitico basso. Il risultato è di alta qualità, tanto che è difficile credere si tratti di una nuova formazione che per la prima volta si affaccia sulla scena con una release. Un suono che integra il doom britannico più profondo con tecnica e idee stilistiche tipiche del death metal americano, li propone alla scena con con un qualcosa che non è mai eccessivamente veloce, ma sempre orientato ad una profondità sonora estrema, dove ogni nota, ogni pennata, ogni colpo sulle pelli è evidenziato, esaltato, reso poderoso al fine di proporre un ensemble corposo, un muro sonoro assolutamente indistruttibile. Nonostante le cadenze funeree, si intuiscono elementi di Autopsy e Bolt Thrower, mentre la parte melodica raggiunge sempre atmosfere inquietanti e da brividi. Già al lavoro sul full length, i Temple Of Void preparano il loro pubblico con questo lavoro indubbiamente efficace e molto ben concepito… e sono dell’opinione che se con un “semplice” EP riescono a provocare tanta violenza sonora, è spaventoso provare ad immaginare cosa potrà causare la pubblicazione di un disco intero!

(Luca Zakk) Voto: 7/10