copmadmax2(SPV/Audioglobe) Non è passato troppo tempo – circa un anno e mezzo – da quando ho recensito (QUI) l’ultimo album dei Mad Max di Michael Voss. I tedeschi ci riprovano quindi (quasi) subito con questo “Interceptor”, titolo naturalmente legato alla saga cinematografica di George Miller e Mel Gibson cui fa riferimento anche il monicker. Direi che i nostri restano in forma, in questa loro proficua e produttiva seconda giovinezza, anche se “Interceptor” è un po’ meno brillante del disco che lo ha preceduto. “Save me” non è certo un avvio sparato a mille, ma siamo comunque di fronte a un brano incalzante e maturo, con un bilanciamento perfetto dei suoni e un mestiere che si acquisisce solo dopo anni di militanza. “Godzilla” ha una sbarazzina potenza street; assieme a “Streets of Tokyo”, altro brano di grande classe e trasporto, è stato scritto dalla band durante l’esperienza dell’ultimo tour in Giappone. Solare e positiva “Rock all your Life”, mentre i cori della power ballad “Five Minute Warning” fanno davvero venire la pelle d’oca, e l’interpretazione di Voss è calda e passionale come non mai. “Shows no Mercy” è una sorta di ‘modernizzazione potenziata’ di un brano già pubblicato nel 1987, quindi si chiude con la roboante cover degli Sweet “Turn it down”. È un peccato scoprire che la band deve rinunciare all’imminente tour per gravi problemi agli occhi del guitarist Jürgen Breforth. In bocca al lupo, ragazzi!

(Renato de Filippis) Voto: 7/10