cophappening(Autoproduzione/Delete) Ascolti “Brain Tissues”, opener dell’EP, e sembra davvero qualcosa dei Melvins, ma sai bene che non sono loro, anche perché la voce non è proprio quella di Buzz. Il resto è dinamismo sotto forma di punk, grunge e uno pseudo post hardcore con distorsioni rancide. Anthony, Bastien e Martin sono un trio energico, sicuramente di discendenza punk e sonorità simili (tipo Fugazi) e che ama affiancare chitarre, basso e batteria per creare una trincea sonora fatta di alti e bassi, cioè di momenti irruenti (tanti) e sospensioni più quiete (sempre brevi ma diffuse). Il tutto ha una cadenza a tratti schematica. Forse manca agli Happening la fluidità sonora che permetta di separare e diversificare i pezzi tra di loro, cioè di rendere la sequenza una vera serie di canzoni ben distinte. Gli imprevedibili alti e bassi della musica, il cantato che svaria (inteso come “svarione”) tra frequenze pulite, roche o addirittura growl, ma con un equilibrio precario, rendono “Birth” un lavoro si graffiante, energico, ma anche acerbo.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10