copungrace(Metal Scrap Records) Massacro e groove su groove. Blast beat che battono e picchiano su blast beat. Breakdown e sospensioni melodiche di tagli nu-metal. La cornice è un sunto di Pantera, Sepultura, melodic death metal arcigno e vaghe reminiscenze industrial. Ascoltare questo lavoro della band ucraina Ungrace significa assistere ad un incontro di pugilato o comunque a qualcosa di molto fisico e che usura le energie. Quelle dell’ascoltatore però! L’assalto violento ed insistito degli Ungrace toglie il respiro e già alla metà di questo lavoro, con tredici pezzi in oltrte 45′,si avverte uno sfinimento generale. Non sono noiosi, i pezzi degli sono mordaci, ostinati, rabbiosi, capaci anche di evolvere qualche struttura, darsi del dinamismo, ma non per lunghi tratti e dunque ecco che l’ascolto concede con parsimonia delle variazioni tematiche su questo tessuto estremo e incollerito. Alcuni bridge melodici, anche con voci clean, sono gli unici attimi di respiro che i quattro dell’Est si permettono. Lo strato industrial trovo sia molto sottile, infatti l’etichetta li marca come “industrial death metal”, ma appunto il primo aggettivo lo sento in modo vago. “Feed the Demons” è un album fatto di insistenza nel come il drumming scarica i suoi colpi, per come le chitarre esibiscono il plettro in cadenze asciutte e marcate. Eugene Zoidze-Mishchenko offre una buona interpretazione: growl, scream, harsh, clean vocals e comunque un coinvolgimento fisico che assorbe l’energia degli altri tre che pestano a dovere. Tanto che in alcuni casi, vedi i primi 10″ di “No (W) More Hate”, siamo nel versante brutal death metal. “Feed the Demons”  è un album che andrebbe pogato dal vivo e con il risultato di ottenerne una carneficina.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10