copjumalhamara(Ahdistuksen Aihio Productions) La drammatica svolta stilistica dei black metallers finlandesi Jumalhämärä è qualcosa di sconvolgente. Non ero preparato a questo e all’ascolto di queste quattro tracce che riempiono questo limitato LP. Musica minimalistica armoniosa. Questa è la definizione. La realtà è in questa linea di pensiero, e rappresenta un concetto che prende la definizione di “black metal”, ne sopprime completamente la componente “metal” intensificando fino a limiti impossibili il concetto “black”. Oscurità a decadenza sviscerati su trentacinque minuti di musica enigmatica, solenne, basata su un malinconico organo. Solo un malinconico organo. I pezzi, dagli anonimi titoli numerici (in numeri romani) sono basate solamente su questo fantastico strumento, senza alcun effetto digitale, batteria, chitarre o voci. Musica per l’esaltazione degli stati d’animo più oscuri, musica per meditare, da ascoltare al lume di candela, mentre la mente divaga osservando l’imprevedibile e magica danza della fiamma.  L’organo, strumento tipicamente usato nella musica ecclesiastica, assume un sapore deviato sapendo che dietro c’è una band di black metal. Ed anche per i più adepti alla corrente black serve una mente aperta, contorta, spiritualmente deviata per cimentarsi nell’ascolto di questo disco e goderne a fondo la genialità artistica.

(Luca Zakk) Voto: 8/10