copdistantpast(Pure Steel Publishing) Ricordo bene “Alpha Draconis”, il debut dello studio project svizzero Distant Past: un disco possente, con un wall of sound mastodontico, che funzionava nell’insieme piuttosto che nei singoli brani. Ritrovo oggi la band di Adriano Troiano, bassista degli Emerald, con questo secondo full-“length”, forse ancora più votato a un songwriting complesso di quanto non lo fosse il debut. L’iniziale “A Day of Darkness” ci offre delle interessanti partiture power/prog e ci testimonia ancora una volta le capacità di Ivo Julmy, il piccolo svizzero dalla grande voce dickinsoniana; anche lui ha suonato in passato negli Emerald, ed è da poco subentrato in questo progetto. “On the Edge” ci mette accelerazioni e grinta power/thrash, mentre “Faces” mi ha ricordato moltissimo la struttura dei pezzi della ‘band madre’ da cui i Distant Past discendono per vie traverse. “Helpless” cambia qualche tempo, con un piglio maggiormente prog, mentre “The Illusion” è forse l’unica canzone che cede senza pensieri al metallo più classico, con un gradevole flavour anni ’80. Ottima “The Hell of Verdun”, schiacciasassi thrasheggiante sulla più grande battaglia (e carneficina) della storia dell’umanità, svoltasi fra 1916 e 1917 fra Francia e Germania; la first press contiene due ottime bonustracks finora apparse soltanto su compilation e singoli. Ancora una volta metallo d’impatto, senza un hit single ma con una dirompente forza d’insieme.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10