copdarkmanagarm(Iron, Blood & Death Corporation) Credo sia la prima volta che mi approccio a questi Diavoli Francesi. “Back from Hell” è il secondo album in carriera e resto impressionato per la padronanza con la quale i Dark Managarm riescono a produrre un black metal così tirato, veloce ed estremo, ma nel contempo intarsiato di melodie ammalianti, subdole, sommamente infernali. Il sound della band serpeggia con agile violenza, con impura e perfida cattiveria. Nove canzoni che sin dal titolo lasciano capire che ci si trova di fronte ad una devastante mostruosità: “Plague” , “Blasphemic Humiliation”, “Hell’s Wolves Reign”, sono degli esempi di come ogni pezzo di questa croce rovesciata del suono si professi estrema e senza scrupoli. La registrazione dell’album è perfetta, i suoni sono crudi, dirompenti, non underground e nemmeno patinati. Suoni da belva feroce che ruggisce. Il tipico sound che quando parte diventa chiaro e fiero sin dalle prime battute. “Back from Hell” è un viaggio nei cardini del genere. Dai blast beat irruenti e continui, ai cambi di marcia imponenti e riff che d’improvviso squarciano le glaciali atmosfere per sedurre l’ascoltatore con melodie epiche, disturbanti, cattive. Le chitarre sono delle ragnatele, filate con un impasto assurdo di Immortal, Marduk, Gorgoroth, addirittura Dissection (almeno io ci sento queste reminiscenze), ma tenendo presente che il resto, sezione ritmica e voce sono ben coese e alleate con il turbinio delle sei corde, formando così una tempesta senza pari. Tanta oscurità, ma allo stesso momento le linee del riffing tingono melodie che viaggiano spedite e sanno di epopea maligne, disumane e pregne di sofferenza. La copertina ne esprime bene il concetto, anche se i Dark Managarm sono dei black metallers molto lucidi, nonostante un’immagine estremamente blasfema o sommamente irriverente che possa essere, come è giusto che sia per dei veri blackers.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10