copmagentaharvest(Inverse Records) I Magenta Harvest arrivano a noi grazie ad elementi di …And Oceans, Finntroll, Chthonian e Havoc Unit. Sono finlandesi e suonano un death metal alla svedese, ma nella versione melodic, quella dei Dark Tranquillity meno progressive. Insomma il melodic, pulito, laccato, alla svedese, di Gotheborg magari, quindi senza sbavature (ma i finlandesi non sono da meno). Quello con la voce harsh, i riff che incalzano e si mettono in fila dandosi il cambio, le tastiere che squarciano il metal con melodie avvincenti. Quel genere strutturato, mutevole e sempre propositivo. Bello vero? Gratificante all’ascolto? No, tutto maledettamente vuoto, falsamente aggressivo, melodicamente elaborato ma piatto. Questo è quel genere – ci sono album fantastici anche in questo filone del metal, lo riconosco, ma ha stufato a metà anni ’90 e figuriamoci oggi- e i Magenta Harvest potranno anche vantare musicisti di calibro e una produzione perfetta (anche in questo molti scandinavi centro-orientali sono da sempre prevedibili e allo stesso tempo meritevoli), ma “Volatile Waters” è un altro esempio di album confezionato ad arte e con tutti i crismi del caso e dunque come sempre privo di un pacchetto adeguato di canzoni o elementi di vera distinzione. A poco servono quegli scorci epici alla Amon Amarth, anzi è il ‘già sentito’ che si ripete. “Limbo in Rimine” riconosco che è una canzone accattivante, ma è ovvio: dopo mezz’ora di solite cose arriva una struttura musicale più elaborata e convincente. Invece all’arrivo di “A Symposium of Frost”, verso la fine dell’album, mi sono chiesto perché tanta irruenza e rabbia se per 40′ i MH sono stati sobri e ‘perfettini’. Viene difficile scrivere male di un album redatto da una formazione con buoni musicisti, ma anche i Magenta Harvest cadono come molti nei soliti giochi. Un album piatto, in cui tutto è al posto giusto e per questo “Volatile Waters” meriterebbe un voto alto, ma è tuttavia un lavoro piatto e monotono. Mi rendo conto che sono passibile di soggettività, di apparire come uno avverso a priori al genere, ma tra lodi e critiche il mio ago pende da una parte.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10