coplegend(Ravenheart Music) Ecco, provateci voi, adesso, a trovare su internet informazioni su una band che si chiama semplicemente ‘Legend’, e il cui disco si chiama semplicemente ‘Spirit’… questi inglesi, che mi guardano un po’ incerti da foto promozionali decisamente naive, hanno una storia che dura da ben 26 anni, anche se “Spirit” è ‘soltanto’ il loro quinto album in studio (la discografia conta anche un live e una raccolta). Il genere suonato? Un prog con strane ma piacevoli virate vagamente psichedeliche! “Leap of Faith”, dodici minuti di sviluppo, è un progressive rock puro nel suo risalire alle origini seventies, ma con un tocco space che rende più attraente il tutto. La voce di Beck Sian è calda e versatile e ci accompagna in questo viaggio che attraversa naturalmente più latitudini (o meglio costellazioni), ma sempre con le keys a predominare. “Wood for the Trees”, ‘solo’ sette minuti, ha dei suoni che mi hanno davvero ricordato gli EL&P, anche se la chitarra è più potente di quella di Greg Lake. “A tangled Skin”, che supera i diciotto minuti, si concede sia passaggi maggiormente pomposi, quasi operistici, che qualche ritmo orientale nel finale: naturalmente si tratta di un pezzo che ha bisogno di numerosi ascolti per essere assimilato a dovere… “Crossing the Ways”, pur con i suoi dieci minuti quasi esatti, scorre più easy listening, addirittura con qualche passaggio simil-new age nell’intro; “State of Grace” chiude l’album in modo trionfale, con passaggi di grande impatto (talora anche con voci a cappella, o con tubular bells oldfieldiane) e imponenti tessiture vocali. Onestamente ho sentito molte meno influenze ‘recenti’ di quanto non voglia far credere la nota promozionale: sono sicuro che questo “Spirit” potrà fare più proseliti fra i fan dei King Crimson che fra quelli dei Within Temptation.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10