copLAKEOFTEARS(AFM Records) Poesia. Spirito introverso. Oscurità. Decadenza. Questa è la descrizione dei Lake Of Tears, band storica Svedese che ormai arriva al ventesimo anno di attività (qualcosa in più se contiamo dalla formazione effettiva). Venti anni, otto dischi, varie compilations, demo, EP… e nessun live! Certo, la band nonostante la storia complicata (sciolti per mancanza di interesse, membri presenti ma non ufficiali, reunion…) non è stata lontana dai palchi, ma mai aveva registrato il “tipico” live album. Un genere che ha spaziato da un doom metal vagamente death, fino a toccare un elettronico, passando per varie sfumature di nero decadente, fino all’ ultimo rabbioso “Illwill”. Ma i temi trattati dai testi di Daniel Brennare sono sempre strani. Pieni di tristezza, di viaggi cosmici, di stranezze, di struggenti sofferenze psicologiche, di aspetti della natura osservati con occhi diversi. E per quanto il genere riesca a spaziare, essere vasto, suona sempre e comunque con l’innegabile stile dei Lake Of Tears. Brennare, in un certo senso il master mind, non è una persona che si dimostra solare, ed è forse la ragione per la quale non ha mai inciso veramente un live (da notare che “Illwill” presenta delle bonus track live in qualche edizione): forse la sua dimensione reale è scrivere e suonare, esprimere e trasmettere. Ma il business esiste, e un live album è praticamente necessario nel curriculum di una band. Ed ecco questo concerto del 2013 a Bucharest, con una band in piena forma, impegnata per un’ora ed un quarto a trasmettere emozioni, suonando in modo perfetto, con la voce di Brennare che anche nei pezzi più vecchi e melodici risulta graffiante come le ultime produzioni. Sedici pezzi, tutti suonati con intensità, dando praticamente zero spazio alla comunicazione, ai ringraziamenti, alle chiacchiere da palcoscenico: lo dicevo, Brennare non è un animale da palco, è un poeta introverso pertanto le sue poche comunicazioni lo portano, per esempio, a comunicare due volte al pubblico che loro sono i “Lake Of Tears dalla Svezia”. Scadente? No, estremamente Lake Of Tears! Anche perché i fans che furono a questo spettacolo pagarono un biglietto per sentire musica a tempo pieno, senza divagazioni, senza deviazioni. E chi ascolta i Lake Of Tears, come il sottoscritto, vuole la poesia, l’emozione, quelle melodie stupende. Non so se il live album era interesse della band o se servisse nella loro discografia. Ma è molto ben suonato e registrato, ed è comunque un piacere che tra le cupe melodie fa emergere un sorriso nel sentire questa fantastica band anche in modalità live. Spero solo che questo non sia un temporeggiare in assenza di novità, piuttosto un antipasto per il nuovo disco: ormai “Illwill”ha tre anni, ed è tempo per Brennare e compagni di rinnovare quella poesia che solo loro sanno creare.

(Luca Zakk) Voto: 8/10