copDelain(Napalm Records) Attivi dal 2006, giungono al quarto album gli Olandesi Delain. La loro formula sonora è un mix di symphonic metal, chitarre nu metal dalla tonalità ribassata e atmosfere gotiche, il tutto aggiunto a melodie vocali catchy, talvolta molto vicine al pop. L’opener “Here Comes The Vultures” mette già in risalto tutte le caratteristiche sopra indicate: un tappeto di tastiere lascia il posto a un pianoforte sopra il quale si staglia la stupenda voce di Charlotte Wessels; dopo pochi secondi entra la chitarra con un riff poderoso puntellato dalla tastiera, creando un’atmosfera che ricorda vagamente i Rammstein di “Mutter”. “Your Body Is A Battleground” comincia con un riff di chitarra stoppato, anche questo dal sapore rammsteiniano; la voce di Charlotte, se nel brano precedente era soave e angelica, ora è grintosa. Pregevole l’assolo di chitarra e ritornello che si stampa in testa già dal primo ascolto. “Stardust” si apre con una melodia che ricorda gli Evanescence, mentre il ritornello si avvicina allo stile degli H.I.M. “My Masquerade” è forse la canzone dal feeling più pop nonostante il riffing sia davvero molto pesante. La durata del brano è piuttosto breve e adatta ad essere un potenziale singolo. Chitarroni stoppati aprono “Tell Me, Mechanist”, song dove fa la sua comparsa una voce in screaming. Introdotto da una dolce orchestrazione, subito interrotta dalle chitarre, il brano “Sing To Me” alterna la voce di Charlotte con una voce pulita maschile. “Army Of Dolls” è un altro potenziale singolo. Nonostante la matrice metal delle chitarre, le strofe potrebbero benissimo essere state scritte per Madonna. Il ritornello è davvero ruffiano, di quelli che ci si ritrova a canticchiare sotto la doccia. Il riff principale di “Lullaby” sembra una via di mezzo tra Cult e H.I.M. La conclusiva “The Tragedy Of The Commons” contiene tutto: un’apertura da brano pop anni ’80, un ritornello lirico, voci in growling e screaming e un riff di chitarra che vagamente fa il verso a “Kashmir” dei Led Zeppelin. La produzione è di elevatissima qualità, davvero potente e pulita allo stesso tempo. Le linee melodiche sono indovinate e rendono “The Human Contradiction” uno dei migliori album usciti finora di questo genere.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10