copkrowsmnms(Black Orgon Records) “Under the Veil of Death” è una pubblicazione perfetta per conoscere tre realtà black metal italiane. Krowos, maestosamente eleganti. “In Hora Mortis Nostrae” è suadentemente oscura e maligna, grazie ad un solenne low tempo e un riffing che appare come una tempesta che si appresta ad arrivare. Il cantato di Tsade è aspro, votato ad uno scream che sembra recitato da un demone. Più irruenta “The Ravens of the Hidden Path”; velocità più sostenute e un retroterra alla primi Darkthrone, salvo poi rallentare verso la fine in un seducente e malevolo passaggio degnamente atmospheric black metal. I palermitani Mystica Nox calzano anche loro un black metal raggelante, ma meno atmospheric nella sostanza e infatti sezione ritmica e chitarre viaggiano irruente e guerrafondaie. Uno stile molto classico, a volte vicino ai Mayhem, Satyricon ed Emperor. Insomma, l’immonda scuola norvegese dei primordi rappresentata attraverso tre pezzi. Molto particolare il sound di Mors Spei. Chitarre cupe con distorsioni “zanzarose” (un tipo di scelta che non ho mai apprezzato in nessun autore) e un cantato viscido e maledettamente horror. Un sorta di demone che biascica qualcosa di indicibile. Costui è Wolf, titolare unico del progetto, e produce qualcosa di interessante nel creare questo contrasto tra una voce dalle frequenze acute e l’accoppiata basso-chitarre che si tengono su timbri grigi e offuscati. E’ black metal non manchevole di melodie in entrambi i due pezzi. Nel complesso questo split della Black Orgon Records offre tre band degnamente votate alla causa black metal e con una produzione ottimale, non patinata ma piacevolmente oscura. Suggestivi i Krowos, senza dubbio. Aggresivi e d’impatto i Mystica Nox. Cerimoniale e calato in una dimensione oscura Mors Spei.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10