coipexit(Noisehead Records) Un nome semplice per un sound complesso. Exit, parola diretta, inequivocabile, forse generica, per essere il nome di una band. Sono svizzeri gli Exit e presentano una forte carica che si abbina a capacità compositiva molto strutturata. I pattern ritmici non sono semplici e banali e le forme del riffing sono studiate al millesimo. Nonostante ciò gli Exit sono diretti pur nella loro complessità, sono diretti e concreti e quasi ci si dimentica del loro aspetto prettamente tecnico. Si, sanno suonare questi musicisti e sanno farlo con un’indole piena di energia e stile. Non facile combinare queste due caratteristiche, ma ancora più difficile è possederle entrambe. “Face the Enemy” presenta molti momenti importanti. “Upon All the Others” offre uno scorcio di polifonie delle sei corde che sembra una rivisitazione ultraveloce e più dura degli Iron Maiden. Il thrash metal migliore è forse in “Fight Them Now”, “Greed”, “Under Burning Suns” ma in generale il livello medio del songwriting è alto. “Life Is Now” gioca con mid-tempo, fratture ritmiche e puntate su un thrash metal vecchio stile e, perché no, anche un pochino Coroner, ma solo tra le pieghe e senza rimandi diretti ed eclatanti in nessuna maniera. Gli Exit sono lanciati a mille, cioè loro giocano sempre sulla velocità e a questa ci arrivano di continuo e facendolo con diverse marce e strutturando sempre i brani con un modo di fare eccellente. Proprio il discorso velocità e struttura in alcuni casi poggia verso un death metal sempre condizionato da un atteggiamento dettato dalle dinamiche del thrash metal, ad esempio tipo ultimi Testament. Un lavoro di qualità e svolto con personalità.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10