copwomanisthee(Eisenwald) Attitudine sporca, abietta, sudicia e rozza. Inclinazioni disturbate verso il metal. Una batteria poderosa, simile ad una tempesta ma registrata da cane. Due chitarre battezzate da distorsioni confuse, torbide, indefinite, con registrazione a livelli non eccelsi. Black metal e la capacità di descrivere l’anima e quello che ha dentro. Woman Is The Earth sono statunitensi, del Sud Dakota, al terzo album nel giro di quattro anni. Registrato in maniera approssimativa, utilizzando i canonici strumenti metal e una tastiera Roland, chitarre acustiche, l’ocarina e poi la voglia di descrivere cosa è l’essenza della Natura e come l’uomo si rapporta ad essa, in questi tempi in cui tutta l’umanità pare se ne stia distaccando. Si, un album spirituale, supremo, ma dai toni di un furioso black metal, forse melodico nelle sue trame e incline a cose degli In The Woods e dunque figlio della dimensione avant-garde del genere. La band ha suonato poco in giro, ha pensato molto a scrivere e registrare. Del resto al giorno d’oggi chiunque  può in ogni caso arrivare ad incidere, con ogni mezzo. Farsi conoscere al mondo è più complesso, nonostante i tanti mezzi disponibili. L’impressione è che la sincera attitudine black metal dei WITH sia quella di descrivere sensazioni, stati d’animo e tirare avanti verso queste descrizioni, prima ancora che porsi l’obiettivo di concepire pezzi. Sono tempeste elettriche, furie distruttive attraverso blast beat scatenati, ogni elemento è ricoperto di una coltre di approssimazione. Un sound comunque ruvido e che resta tale per quasi cinquanta minuti, attraverso dei pezzi ovviamente dalla durata importante. Album ruvido, un po’ dozzinale ma con un insieme di cosa da dire.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10