copMACH22(autoproduzione) Sostanzialmente a cavallo tra il sano e schietto hard rock, e quel rock bluesy derivante dallo stile degli AC/DC. Ed il tutto con un pizzico di follia, che arriva a toccare pure piccoli accenni rap. E’ questa la proposta dei debuttanti MACH22, band che emerge da Philadelphia, con nel curriculum la vittoria di un concorso che li ha visti suonare sul palco con Slash. E forse è proprio Slash una delle principali ispirazioni del quintetto, per la libertà creativa, per la fantasia, per l’effettiva mancanza di limiti riduttivi, nonostante la band sappia come fare per non perdere di vista l’idea di fondo, il genere di base. Sempre potente grazie al lavoro di Jeff Labar (Cinderella) in sede di produzione, offre quaranta minuti (dieci tracce) di energia sincera, rock spensierato, eccessi elettrici. La formula è poi semplificata: i Mach22 fanno musica efficace, divertente, mai estremamente complessa (anche se non mancano dettagli interessanti), mai esagerata… cosa per la quale molto spesso serve capacità tecnica. E poi quel costante confine tra l’hard rock anni ’80 ed il rock boogie innaffiato di birra è stupendo: non prendono mai posizione tra le due correnti musicali, forgiando di fatto un qualcosa di nuovo, di diverso, di molto personale. Indovinata, perfetta la canzone per la quale è stato girato anche un video: “Go Ahead”; potente, travolgente, è un hard rock schietto, sfacciato, quasi offensivo. Strane influenze appartenenti a correnti pop di epoche remote su “Don’t You Give Me” nella quale si affaccia quel dettaglio ispirato al rap. Inarrestabile “I’m Just a Man”, e veramente coinvolgente la power ballad “Stone Rose” nella quale si può percepire un livello di esecuzione superiore da parte del singer. “Backslider” e “Made To Love” sono esplosive, “Radio” è hard-AOR, mentre le conclusive “One Trick Pony” (power ballad efficace) e “Nevermind” (grintosa) chiudono il disco con stile, senza dimenticare ogni aspetto del sound della band. Qui c’è metallo, qui c’è blues, qui c’è potenza, passione, qui c’è qualcosa di nuovo immerso un una banchetto di concetti classici.

(Luca Zakk) Voto: 7/10