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(Nuclear Blast) La classe non è acqua. Banale dirlo, ma è cosi. Se ti chiami Tom Angelripper non sei un tipo comune, perché sei il motore propulsivo dei Sodom e ti concedi anche un progetto parallelo che mandi avanti da qualche anno con diversi album. Fin qui potrebbe essere tutto nella norma; quanti ‘grandi’ hanno progetti paralleli e sganciati stilisticamente dalle proprie band di appartenenza? Sarà anche così, eppure riuscire a essere una spanna sopra non è da tutti. Tom con gli Onkels si concede da sempre scampagnate, cioè escursioni sonore mai troppo rigide e con un clima da festa della birra. Cantato in tedesco e strumenti a tutto volume. Nella sostanza gli Onkels non inventano nulla, sono dei reazionari, ma suonano bene. Benissimo. In cosa risiede la classe? Varietà. “H.E.L.D.” ha un insieme che affronta diversi stili e facendolo per tredici volte. Tredici canzoni tirate su con punk, thrash e sano rock ‘n’ roll, oltre a quell’attitudine da ‘boccali di birra’ che devasta la testa. Un clima da osteria certo, ma eseguito con sicurezza e maestria, oltre ad una considerevole dose di ‘classicismo’. Decenni a svuotarsi i polmoni con quel vocione roco e un basso da suonare come se le corde fossero un antistress, Tom Angelripper ripete ogni sua maestosa potenza, idea e qualità in “H.E.L.D.”, sprigionando vitalità e chicche deliziose: assalti punk and roll, melodie ruvide, andature a rotta di collo. Onkel Tom si sgancia dalla scuola Sodom, è innegabile, ma guai a pensarlo come un progetto minore. Anzi, da prendere in considerazione quanto accade in “Auf Gedeih und Verderb” dove in tre minuti e trentatré secondi Tom sintetizza Sodom, Slayer e dunque decenni di thrash e una vaga matrice hardcore, oltre a melodie dure e nette a un livello entusiasmante. Una canzone che raggruppa un’intera carriera. Una storia di musica, conclusa con la successiva e coda finale dell’album “Ich Bin Noch am Leben”: voce, chitarre acustiche e un clima da riflessione, interiore o semplicemente da pensare se sia il caso o meno di stappare un’altra bottiglia di birra. Perché no.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

(Steamhammer / SPV) Non si può certo dire che Tom Angelripper sia un artista pigro: oltre alla carriera con i leggendari thrashers Sodom, il cantante e bassista tedesco è impegnato anche con il side project Onkel Tom, arrivando a registrare il decimo disco in quindici anni di attività con questo gruppo che si discosta dallo stile della band madre non tanto per la musica in se, quanto per l’attitudine più goliardica e festaiola, con testi che parlano di feste e birre. Pur non conoscendo il Tedesco, devo dire che il cantato in lingua madre si adatta bene ai brani, soprattutto nella scanzonata “Ein Bisschen Alkohol”, tipico pezzo da birreria e ancora più divertente dopo tre o quattro boccali. Il leader è pur sempre il mastermind dei Sodom, quindi non può mancare l’attitudine thrash, qui rivista in un’ottica più punk, come nel caso dell’opener “Prolligkeit Ist Keine Schande”, song dal riff veloce che ricorda molto da vicino lo stile di “Get What You Deserve”. La successiva “Zu War Um Schon Zu Sein” è invece più cadenzata e vicina al metal classico, sempre con un’attitudine “fun” che pervade tutto l’album. Su “Am Morgen Danach” sentiamo Angelripper cantare per la prima volta in una semi ballad, su cui la voce ruvida di Tom si staglia su un tappeto sonoro di matrice blues. L’impronta scanzonata data al progetto, non impedisce alla band di scrivere grandi pezzi, tutti di ottima qualità, tra i quali spicca “Der Duft Von Lavendel”, dotata di un gran riffing potente, tecnico e orecchiabile allo stesso tempo, mentre “Im Suf” è punk alcolico, dotato di un refrain irresistibile, così come “Der Onkel Kommt Zum Hausbesuch”, più vicina all’hard rock. La conclusiva “Ich Bin Noch Am Leben” è una song acustica, con la voce di Tom a contrastare la dolcezza delle chitarre. Il risultato è interessante, seppure un po’ strano. L’album è piuttosto variegato, in cui confluiscono tutte le influenze che vengono lasciate fuori nei Sodom, pur amalgamandosi a meraviglia con le sonorità thrash.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10