DSC_0138Forse Opium Warlords non è un nome che attrae un grande interesse. Come un’altra dozzina di monikers che vedono il Sig. Albert, Sami Albert Hynninen alla voce, alla stesura di canzoni, alla creazione di musica. Di arte. Arte sublime. Probabilmente tutti voi ricordano i Reverend Bizarre. Si, si sono sciolti. Ma in un certo senso esistono ancora, il loro spirito c’è ancora e la loro mente, il loro songwriter, colui che ha concepito quel bellissimo ed oscuro concetto sta producendo un sacco di musica. Più oscura, più profonda. Il suo progetto attuale è Opium Warlords, ed è il suo modo per aprirsi e mostrarci tutta la decadenza nella quale viviamo, la tristezza sulla quale navighiamo, il marcio che spargiamo intorno. Lui è il profeta di questa oscurità e Opium Warlords è il canale per divulgare la profezia. Ma io volevo di più. Volevo andare ad un livello più basso, un livello più profondo dentro l’oscurità. E Sami mi ha lasciato entrare… (leggi anche versione inglese)

Ciao Sami, grazie per i tuo tempo. Personalmente penso tu sia un artista importante, in quanto sei appartenuto o hai preso parte a progetti che amo davvero e che mi danno ispirazione. Mi prendo la libertà di farti alcune domande che spaziano un po’ su tutto quello che hai fatto. Iniziamo: Se uno cerca online informazioni su di te, salta fuori che hai preso parte a più di 10 progetti nella scena metal. Sono tutti diversi, e spesso necessitano modi di cantare diversi. Come riesci ad essere te stesso in queste manifestazioni del tuo lato artistico? Dove finisce l’artista ispirato e dove comincia, se esiste, il performer?

Tutti quegli aspetti sono parte di quello che sono, e non c’è una differenza tra la mia vita quotidiana e l’attività artistica. E’ un processo costante che va avanti, un modo di vivere. Il mio lavoro rispecchia la mia vita così com’è. Il mio lavoro è la mia vita. Sono proprio me stesso in ogni album. L’idea di essere sincero è molto importante per me. Do tutto quello che ho alla mia musica, testi, disegni. Non c’è spazio per compromessi. Il contenuto deve essere puro!

Hai usato molto nomi d’arte: Ancient Fisherman, Albert Witchfinder, A (Hynninen), Magister Albert… per citarne alcuni. Questi mi ha generato della confusione, lo ammetto, ignoravo il tuo attuale progetto Opium Warlords, e quando mi è arrivato ed ho visto i tuo nome, mi si è accesa una spia di allarme… considera che il tuo cognome non è immediato per chi parla la mia lingua. Andai fuori di testa scoprendo di nuovo una sorpresa, come quella di quando scoprii che il singer dei Reverend Bizarre era lo stesso degli Orne (una band che amo davvero)… e quando mi sono reso conto che Opium Warlords era la band del singer degli Orne, mi sono rinchiuso in casa per ascoltare in pace il tuo album. E mi è piaciuto. Ti chiedo di come canti dopo, ma ora… chi sei? Voglio dire, chi senti di essere? Come commuti tra Witchfinder, Fisherman, A, e semplicemente Sami? E’ un nickname che si adatta al progetto o è una cosa più profonda?

Tutte quelle variazioni basate su Albert erano sostanzialmente la stessa cosa. Prima era Albert Magus, poi Magister Albert, e alla fine Albert Witchfinder. Mi chiamo Albert, è il mio nome vero, quindi usarlo non aveva altro significato. Con le bands black metal volevo usare qualcosa di diverso, quindi sono diventato Ancient Fisherman, il quale aveva una connotazione biblica, ma pure una connessione con Albert Fish. Sono un Pesci come segno zodiacale. Quando uso altri nomi, è solo un nome, non un ruolo che interpreto, ma naturalmente la mia espressione cambia a seconda della musica. Comunque, si tratta sempre di quello che ho dentro di me.

Parliamo del tuo cantare. Non posso definire la tua voce. E’ atmosferica e piena di intensità con i Reverend Bizarre, ma con atteggiamento potente e rock. Negli Orne è in linea con tutti quegli organi, è più poetica, spirituale. Nei Armanenschaft è un growl selvaggio. Negli Azrael Rising è di nuovo growl, ma diverso. Negli Spiritus Mortis è una voce doom, ma in forma più melodica. Con Opium Warlords è più ampia, tocca un po’ tutti gli stili. Ok, è una dote, di sicuro. Ma deve esserci passione e devi “sentirla”. Per favore descrivi -svela- come canti. Come ti esprimi cantando.

Semplicemente canto come la composizione e specialmente il testo richiede. Il mio lavoro è far si che il pubblico possa davvero percepire la canzone. E’ tutto quello che faccio. Il lavoro stesso mi da delle linee guida. C’è solo un vero modo per fare tutto. Quello puro! Io l’ho raggiunto questo livello, ma ogni progetto è una nuova sfida, ed io sono sempre umile davanti ad ogni sfida. Se fallisco, almeno lo faccio dopo aver provato a dare tutto quello che ho. Sono un musicista ed un artista completamente autodidatta e faccio un sacco di cose nel modo sbagliato, ma è il MIO modo sbagliato. E poi si, ha a che fare con i sentimenti. A una canzone che canto suona quasi perfetta in studio, ma se il feeling non è giusto la rifaccio, anche se gli altri non noterebbero la differenza tra le due registrazioni. Devo VIVERE i testi e la musica.

Rimanendo sull’argomento del tuo modo di cantare: ok, mi piace, apprezzo il range, ma c’è una canzone nel nuovo album che mi ha colpito. Colpito duro. Il modo nel quale ti esprimi, canti… reciti! In quella canzone è eccezionale. Parlo di “The God In Ruins”. Non posso smettere di pensare alle deviate sensazioni che ottengo da Nattramn dei depressive black metallers svedesi Silencer. Come ci sei arrivato? Dove volevi portare la canzone? Cosa ti ha ispirato per avere un testo ed un cantato così tragico?

Pensavo ad una entità spirituale massiva, che è caduta giù su questa terra, nascondendosi tra le rovine, tutto il marcio ed il malato. Credo la feci in un’unica registrazione. Io ERO quel dio caduto in disgrazia, e potevo percepire la sua disperazione, MA anche la disperazione di tutte quelle persone che hanno provato a raggiungere questa entità attraverso il tempo e la storia. E’ una canzone apocalittica. Naturalmente la mia sofferenza ed il mio dolore sono stati parte dell’ispirazione, ma è andato tutto molto oltre questo concetto; è arrivato qualcosa che tutti noi condividiamo in questa terra. C’è questa disperazione silenziosa che abbiamo tutti. Che succede se non c’è alcun significato per le nostre vite qui e finiamo tutti nelle ombre invece che nella vera realtà del corpo e della mente? Questo, penso, può essere percepito in tutte le arti apocalittiche, ed in tutto l’esistenzialismo. Tristezza che vive nei nostri cuori. Sono felice che mi compari al cantante dei Silencer. Aveva un gran tocco nel suo modo di esprimersi! Ma tutto quel folklore attorno a lui mi mette a disagio.

fotoOpiumWarlords4Non sei solo un cantante. Suoni molti strumenti. Per Opium Warlords sembra suoni tutto tu. Quindi, se dovessi dire ad un amico chi è Sami Hynninen, dovrei forse dirgli “un cantante”? “un chitarrista”? Rivelami cosa sei, o cosa vorresti essere e cosa devi essere.

In primo luogo sono un compositore, autore di testi, curo arrangiamenti e produttore. Poi sono un bassista, quindi cantante, e dopo viene tutto il resto…. percussioni, chitarra, e così via. Ma solo sull’album di debutto ho fatto tutto da solo. Ho dovuto arrangiarmi! Da quella volta ho sempre lavorato con altra gente, ma per qualche ragione è rimasta in giro l’idea che con Opium Warlords ci sono solo io che suona tutto. Non è così. E’ certamente vero che suono la maggior parte delle tracce, ma è solo perché solo io SO come devono essere. Sarebbe impossibile mostrare ad altri come suonare le chitarre o certe percussioni. Vorrebbe dire avere il controllo mentale completo dell’altra persona.

Comunque in questo disco c’è Laura Länsimäki (batterista degli Armanenschaft) e Erkki Virta (batterista degli Protected Illusion). Solo un po’ di aiuto con la batteria? Degli amici che ti danno una mano? Hanno preso parte alla composizione dell’album, al songwriting?

Laura ha suonato delle tastiere sia su “We Meditate Under The Pussy In The Sky” che “Taste My Sword Of Understanding”, e Erkki ha suonato quasi tutta la batteria su entrambi. A livello di produzione ho fatto tutto con Jouni Leppikangas. Le composizioni ed i testi, e pure gli arrangiamenti li ho scritti io. E’ così che lavoravo anche con Reverend Bizarre e The Puritan. Scrissi la maggior parte delle canzoni e sempre in totale solitudine. L’una eccezione fu “Cirith Ungol” (la lunghissima canzone finale dell’album “In the Rectory of the Bizarre Reverend” dei Reverend Bizarre, ndr), la quale ha una idea di testo sia mia che di Kimi. Con Azrael Rising , Tähtiportti e Spiritus Mortis, la musica esiste già, ma io faccio la mia parte, testi e voce, compresi arrangiamenti vocali e melodie, come piace a me.

La Finlandia è famosa ovunque per molte ragioni, ma è comunque un paese chiuso, misterioso in un certo senso. Poca gente in giro, vaste foreste, una lingua non molto conosciuta, usi e costumi non comuni, spesso fredda. Ma offre della ottima musica. Lo ha sempre fatto. Se il resto della Scandinavia può essere etichettato, nel meta, come terra del black metal o dell’hard rock, la Finlandia non si limita ad uno o pochi generi musicali. Tu sei una prova vivente di questo. Com’è essere un musicista lassù, specialmente nei generi estremi (le varie forme di metal)?

Beh, sono praticamente sconosciuto qui. Nessuno mi riconosce per strada, e i miei albums non sono recensiti, non molto. Credo di essere parte di una certa scena underground, ma di base vivo una vita molto solitaria, fuori da ogni giro. Se dovessi pensare ad una particolare scena metal Finlandese direi che è quella degli Unholy, Skepticism, Unburied, Rippikoulu e Thergothon. Questi hanno fatto qualcosa che nessun altro ha fatto nel mondo. Magari in un certo senso continuo il loro lavoro, anche se non ne sono influenzato e non voglio essere etichettato in nessun modo, nemmeno come “metal”.

Ho una domanda che riporta ai Reverend Bizarre: ok, non c’è nulla di nuovo che voglio sapere su quella band, ma non posso smettere di pensare che “siete sempre gli stessi tizi”. Gli Orne sono i Reverend Bizarre in un certo senso. Nei KLV ci sei tu e Jari Pohjonen. Jari e Kimi Kärki fanno altre cose assieme, sia in modo ufficiale che come session member. Com’è questo circolo? Puoi rivelare la base culturale che ha generato questo ampio range di ottimi artisti (tu e Kimi inclusi)? Vorrei sapere l’essenza di questo. Quella energia che vi ha messo in circolazione creando musica così bella.

La risposta è semplice: non sono mai stato uno di successo o tizio che piace alla gente, e non c’erano musicisti che volessero suonare con me. Ho dovuto usare ciò che mi stava intorno (ride, ndr). Prima c’è stato Jari nei KLV, poi Kimi e Juippi nei Reverend Bizarre e Path Called Penis, e poi, un po’ più tardi, Jari sempre nei Reverend Bizarre. Quando i KLV ed i Reverend Bizarre iniziarono, nessuno di noi era capace di suonare nulla. Tutto è cresciuto da dentro. Non sono mai stato parte di alcun underground culturale. Ero solo un abitante di una merdoso e piccolo paesetto, senza amici. KLV, Reverend Bizarre e Path Called Penis si sono basati principalmente sulle mie visioni interne. Orne, naturalmente, è basata sulle visioni di Kimi.

Perché canti per gli Orne senza esserne un membro ufficiale? Non voglio gi Orne con un’altra voce!!!!

All’inizio ero un membro ufficiale, ma poi ho lasciato la band quasi subito. Poi non potevano trovare un cantante adatto per l’album, così sono tornato ma senza voler essere un membro ufficiale, non più. Dopo il primo album avevo quindi quasi chiuso con gli Orne. Poi venne il secondo album, e l’ho fatto, e poi avevo chiuso ancora con gli Orne, ed ora sono curioso di vedere se mi chiederanno ancora di cantare, SE gli Orne faranno il terzo album. Ma sono molto occupato con molte altre cose, quindi non so come risponderei.

Tornado agli Opium. Spiegami le foto con quella maschera. E i pupazzi. Adoro quelle foto, molto belle. Così misteriose. Cosa significano?

Sono un qualcosa che ho dentro. Un po’ come se avessi messo sotto sopra la mia pelle. Ci vedi pezzi della mia anima in quelle foto. Io vivo in quel mondo.

fotoOpiumWarlords3“In Melancholy Moonless Acheron” ha una componente folk. E sembra che tu stia recitando piuttosto che cantando. Ti immagino in un palco oscuro, con le candele, vestito come nelle foto promozionali, recitando … con questi testi. Puoi spiegare la canzone?

Parla della lunga malattia di mio padre e conseguente morte. Capisco cosa tu voglia dire con recitare, ma non è recitare per me. Ho usato quello stile di cantato già dieci anni prima con i The Candles Burning Blue. Di fatto quello stile potrebbe essere il più vicino alle parti più intime e nascoste della mia anima e della mia mente. E’ MOLTO puro e reale. Questa canzone speciale aveva bisogno di quella voce nuovamente! E’ un po’ come Rozz Williams dei Christian Death, oppure Tom G. Warrior su “Into the Pandemonium”, ma è allo stesso tempo la mia vera voce!

Questo è il terzo album degli Opium. In un’altra intervista hai detto (da queensofsteel.com): “Sostanzialmente Opium Warlords era una cosa che DOVEVO fare, per sopravvivere con le condizioni e le situazione nelle quali ero finito, ma allo stesso tempo mi ha trascinato in una oscurità più profonda e ho letteralmente sacrificato la mia salute per questo progetto.”. Bene. Questo è ancora valido? Voglio dire, oso pensare che se non ti avesse dato qualche soddisfazione ti saresti fermato, o avresti iniziato un altro progetto. Giusto?

Sto recuperando, lentamente! La soddisfazione che ottengo sono sentimenti sempre più alleggeriti in ogni album. Ho così tanto materiale che aspetta di essere registrato che è un peso grandissimo. Non lo faccio per avere un hobby carino. Lo prendo come una missione; qualcosa che devo fare!

È possibile per un artista underground, lontano dal main stream, che non fa tour o concerti, vivere grazie alla propria musica ed arte?

E’ possibile, ma devi essere preparato all’ascetismo. Nessun weekend, o vacanza, o viaggi in terre straniere, o qualsiasi altro hobby che non sia camminare nelle foreste.

”Taste My Sword of Understanding” sembra (dalle note stampa) sia stato composto tra il 1994 ed il 2009. Ma nel 2009 hai pubblicato “Live at Colonia Dignidad”, e nel 2012 “We Meditate Under the Pussy in the Sky”. Perché “Taste…” è diventata una release solo ora, cinque anni dopo che la fine della composizione e dieci dopo l’inizio dei lavori?

Perché ho avuto così tanti casini e pressisoni nella mia vita, comprese cose come i Reverend Bizarre. “Pussy” fu registrato nello stesso periodo di “Sword”, nel 2010. Ho un SACCO di materiale non registrato dal 1994 in poi. Solo il tempo ci dirà quanto di questo sarò in grado di registrare. Ho bisogno di una etichetta che mi supporti, ma con le vendite scadenti potrebbe essere dura. Spero di poter continuare con la Svart Records.

”Live at Colonia Dignidad” è un titolo preso da un posto in Cile (noto anche come Villa Baviera). Ci sei mai stato? Che cosa pensi del Sud America? Te lo chiedo perché, per ragioni personali, sono connesso a quei posti vasti ed anche misteriosi…

Non ci sono stato ma conosco una persona in Cile che ci è andata. Ho letto un po’ di culture antiche e certi misteri sotterranei del Sud America. Mi piacerebbe visitare Perù e Cile, ma tutti i paesi di quella regione mi interessano molto. Comunque, come ho detto, non posso viaggiare.

I tuoi testi sono oscuri. O sono connessi ad arti oscure. Anche satanici. Estremi in molte forme. Qual è la tua visione dell’umanità, religione e religioni, futuro, vita. Spiritualità. Occulto.

La mia visione è abbastanza apocalittica. Cerco di andare verso una luce spirituale, ma è molto dura. Ci sono molti poteri oscuri dentro di me, dentro ognuno di noi. Mi sono interessato a religioni ed occulto fin da ragazzino. E’ un qualcosa che rimane in me anche se prendo lunghe pause dallo studio di queste cose. La vita è tutto quello che ho. Cerco di vivere quindi, ma il futuro per me è oscurità, con un piccolo punto luminoso da qualche parte laggiù in fondo, lontano. Potrei essere morto domani. Chi lo sa?

”Taste My Swords Of Understanding”. Che titolo stupendo. Mi dice molte cose. Ma cosa c’è, davvero, dietro a questo titolo? Cosa volevi dire?

Sono sicuro che molto di quel che volevo dire è tra le cose che ti ho già detto poco fa. Non voglio dare ulteriori spiegazioni. Deve rimanere così. Aperto ad idee diverse.

Quando compro un album, ed io compro fisici (principalmente vinili, oppure cd), il primo impatto è la copertina. Quando ho preso il secondo album degli Orne la copertina mi piacque moltissimo. Ho poi scoperto che è un dipinto di John Roddam Spencer Stanhope (1829-1908). Non sono un esperto di pittura, per nulla, ma Kimi Kärki ha usato lo stesso pittore -o qualcosa di molto simile- sul suo “The Bone Of My Bones” dell’anno scorso… ed ora tu di nuovo con lo stesso pittore in copertina. Perché? Cosa ti attrae verso la sua arte meravigliosa, e perché tutti voi… su progetti separati… restate allineati alla stessa ispirazione?

E’ una coincidenza. Ho scelto quella copertina già nel 2002 quando la maggior parte dell’album era già con me, scritta e pronta per la registrazione. Volevo usare questo tipo di dipinto su questo album, in quanto l’album stesso è più leggero e facile. Trovo che quello stile sia di facile accesso e si abbina anche con il titolo.

fotoOpiumWarlords2

Ok, mi avvicino alla fine. In un’altra intervista ha di chiarato che già sai come saranno i prossimi sei album di Opium Warlords. Wow! Dove ti stai dirigendo?

So già come saranno i prossimi DIECI album, comprese copertine, track lists, tutto. Ma ovviamente non lo rivelo rovinando la sorpresa al pubblico. Quello che posso dire che è il prossimo disco sarà molto più duro di “…Sword…”, e l’album che verrà dopo sarà più rockeggiante, ma alla maniera di Opium Warlords.

Una domanda che puoi ignorare se vuoi: tu, Kimi e Jari. C’è un progetto futuro in arrivo? Non come uno ospite dell’altro o cose simili, voglio dire come una vera band.

Ho parlato con Kimi a proposito di un ritorno con un album dei Path Called Penis. Mi piacerebbe farlo.

Finlandia ed Italia sono lontane, ma anche connesse in un certo senso. L’Italia è famosa per un ampio range di forme artistiche, comprese quelle non-classiche come musica moderna e cinema. Prendi dell’ispirazione dall’arte Italiana? Se si, mi citi i tuoi artisti favoriti (di qualsiasi genere) e com’è possibile ritrovarli nelle tue creazioni?

Sono un grande fan del cinema Italiano. Satyricon e Roma di Federico Fellini sono i miei film preferiti in assoluto, ma mi piace anche il lavoro di Pier Paolo Pasolini, “Morte a Venezia” di Luchino Visconti, e fondamentalmente tutto quello che ha fatto Sergio Leone. Naturalmente mi piace anche “Mannaja” di Martino e “Il Grande Silenzio” di Corbucci, e anche qualcosa di Dario Argento e Lucio Fulci, ma il loro presente è un tipo diverso di cinema. Avete anche dei musicisti e delle band eccezionali laggiù. Ammiro Sanctis Ghoram e Paul Chain e i primissmi Death SS, ma anche Dark Quarterer, Black Hole, Mortuary Drape, e Doris Norton. Nella letteratura e nell’arte sono interessato in personaggi contraddittori quali Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, i movimenti modernisti e futuristi, specialmente Umberto Boccioni. C’è una strana ed edificante qualità di occulto e necrofilia in molta arte Italiana! Credo possiamo ringraziare la chiesa cattolica per questo!

Sami, potrei andare avanti per sempre chiedendoti cose. Le domande mi vengono naturali. Deve essere come la tua musica. Esiste già, non importa se tu te ne rendi conto o meno, in quanto la tua musica sei tu. Potresti chiudere questa intervista interessante con un messaggio ai tuoi fans passati, presenti e futuri, ed ai lettori di Metalhead.it… ed ogni creatura che appartiene a l’oscurità, come noi due.

Tutto quello che posso dire è che sono molto felice di essere su queste pagine! Ho troppe poche connessioni con l’Italia, la terra di fantastica musica occulta e cinema. Grazie per ospitarmi. Spero che qualcuno dei lettori voglia scoprire i miei dischi… spero tutti lo vogliano. Statemi bene!

(Luca Zakk)

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