copvainaja(Svart Records) Debut album per i Finlandesi Vainaja, band dedita ad un death/doom cantato in lingua madre. Il concept che ispira questo lavoro parla di fatti realmente accaduti alla fine del diciannovesimo secolo nella Finlandia rurale: la tradizione narra che il sacerdote di un villaggio, aiutato da un cantore e dal becchino, avesse introdotto un culto che comprendeva atrocità come sacrifici umani. Sembra anche che siano state seppellite vive alcune persone. Musicalmente, la band ha affinità con acts quali Bolt Thrower, per quanto riguarda la pesantezza dei riffs e con i Paradise Lost di “Gothic” dai quali mutuano le atmosfere malinconiche. Da questi ultimi, però si differenziano in parte per via di un feeling più horrorifico che gotico, come nella lugubre “Henkikaste”. Nonostante i testi siano in Finlandese, non è difficile immergersi nel mood creato da questa autentica colonna sonora in chiave heavy metal. Già dall’introduzione di “Lankeemus”, in cui si sentono i rintocchi di campane che anticipano un sinistro arpeggio, l’atmosfera si fa inquietante. “Väärän Ristin Valtakunta” è potente, monolitica, sorretta da un riff doom molto potente. Potenza che trova il suo apice nell’angosciante “Verinen Lähde”, dall’incedere pesantissimo e funereo, mentre “Risti Kädessäni” è sinistra, davvero ricca di atmosfere horror. Un album che va ascoltato a fondo diverse volte per capirlo a fondo, per cogliere ogni sfumatura di questo piccolo capolavoro.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10