copkeepthep(To React Records) Una legnata sui denti. Il rumore del colpo, il cervello che è disorientato, la bocca piena di sangue. Il dolore. I Keep The Promise sono una vera mazzata diretta, senza esitazioni. Aggressivi e pesanti, veloci e gonfi di adrenalina, moderni nella registrazione per questo album d’esordio, i Keep The Promise rappresentano una fusione tra hardcore, thrash metal e death/metalcore, con riff pesantissimi, virulenti, aggressivi o semplicemente massicci e spessi come un muraglione di cinta. Le ritmiche sono robuste e seguono le diverse, mentre le voci mischiano stili e situazioni metal a rotta di collo. Magnifici i cori in risposta alle strofe, tipica trovata dell’hardcore e del punk e che in “The Price of Freedom” ben si incastra tra tirate veloci thrash/hardcore vecchio stile e sussulti djent metal attuali. Il sound è davvero possente. Un mastino. Probabilmente la collaborazione tecnica con Luca Cocconi (chitarrista, compositore ed ex per Amassado, Pursuing The End e altri) e Simone Sighinolfi (Hallucinator) ha fortemente aiutato la band in questo debuttto, formalizzando al meglio questo sound tonico, robusto e possente. Gli echi di un atteggiamento alla Agnostic Front sono evidenti, eppure il vero lato forte del sound, è il fatto di sapere riproporre cose vecchie in soluzioni tipicamente moderne. Ogni strumento è un mattone incastonato con sapienza dentro un muro invalicabile. Accattivante “I Will Curse”, gonfia del vecchio sound newyorkese, “Bloody Uniform” è un saltello continuo, maestosa invece “Keep the Promise” e degna di diventare un cavallo di battaglia della band. I Keep The Promise sono capaci di suscitare l’interesse di chi è legato al vecchio metal-hardcore e non da meno di coloro che prediligono variazioni moderne dell’hardcore e del thrash.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10