copCROBOT(Nuclear Blast Records) Dannatamente classici, old-fashioned: suoni caldi, pieni di energia, pieni di tradizione… ma anche di geniali accenti moderni, freschi, nuovi. Pennsylvania: è dal nord est degli States che emerge il quartetto, con la stupenda voce di Brandon Yeagley, sempre cristallina, sempre 70s, a cavallo tra potenza e effetto di acidi e stupefacenti vari. E la musica risulta sempre piena di elettrizzanti sensazioni, sempre ricca di un groove irresistibile, esattamente come negli album degli anni ’70, gli album dei miti della musica rock. I Crobot non dimenticano, tuttavia, di essere nel 2014… anni tecnologici… e con incredibile intelligenza integrano dettagli moderni che -nell’insieme- non emergono ma accrescono la resa dinamica dell’album. Gli effetti molto Hawkwind su “La Mano De Lucifer” sono stupendi. Certe tastiere su “Skull Of Geronimo” pompano la canzone ad altissimi livelli. Irresistibile la opener “Legend Of The Spaceborne Killer” un pezzo esplicitamente vintage che offre istanti futuristici i quali si integrano nella sporcizia deliziosa delle chitarre. Ritornello memorabile su “Nowhere to Hide” e ritmo travolgente su “Cloud Spiller”, la traccia che chiude la metà del lavoro. L’ipotetico lato B apre con la sensualità di “Fly On The Wall” seguita dall’influenza funk di “Night Of The Sacrifice” e dell’ottima “Chupacabra”. Ancora effetti dallo spazio con “Wizards” mentre la conclusiva “Queen Of The Light” offre una parentesi oscura, malinconica ma non certamente priva di irresistibile energia. Un salto nel passato, portandosi appresso il presente. Un mix intelligente di sonorità trasversali che danno origine ad un album di rock tradizionale con un suono attuale, moderno, odierno. E’ un po’ come se il rock degli anni ’70 fosse stato creato con la tecnologia e la precisione del suono di oggi. Geniale!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10