coptorrensconscientium(Solitude Prod.) Con un monicker che dovrebbe significare ‘Flusso di coscienze’, gli ucraini Torrens Conscientium esordiscono sul mercato con un full-“length” di algido doom/death metal; ancora una volta è la Solitude Prod. a diffondere in tutta Europa la musica di doomsters russi e delle ex repubbliche sovietiche. Il disco è relativamente breve per i canoni del genere (meno di 50 minuti), e in questo caso mi sembra che sia un bene: i nostri non si perdono in lungaggini e vanno dritti al sodo. “The black Fog” riesce ad essere contemporaneamente torrenziale e raggelante: la lentezza di alcuni passaggi mette quasi ansia, la batteria è una campana a morto, e gli accordi di chitarra scintille che esplodono nel buio. “Immersion” alterna momenti di quiete apparente affidati ai synth a passaggi potenti, oserei dire drammatici; la capacità dei Torrens di creare atmosfere lugubri e avvolgenti è fuori discussione. “Hitcher” è sicuramente il pezzo più duro del disco, quello che guarda con più determinazione alle matrici death del sound; “Being lonely” è praticamente costruita su una struttura post metal, dando anche la giusta varietà all’album. Con i synth dello strumentale “The Dawn”, che disegnano timide note di speranza, si chiude un disco poco pubblicizzato ma potentemente evocativo.

(René Urkus) Voto: 7,5/10