coptheemk(Argonauta Records) “Clarity, oh Open Wound” nonostante la sua malinconica dolcezza, non impressiona nella sua prima parte, ma quando nella seconda metà l’atteggiamento free-form psichedelico, tra Pink Floyd epoca ’67-’69, Magama e oscurità sonore emergono, ecco che la sensazione di trovarsi di fronte ad un mondo incantato è davvero spiazzante. L’atto sonoro si basa su un drumming che improvvisa come nel jazz cacofonico, il basso monta note e strutture possenti, la chitarra e liquida e lasciva, le voci bellissime e sensuali. Alla fine l’atmosfera è bellezza pura. “An Uncontrollable Moment of High Tide” riporta alla mente le atmosfere degli Hawkwind degli esordi, sempre i Pink Floyd delle umorali “Careful, with That Axe Eugene”: ovvero uno sviluppo e la successiva liberazione dai fantasmi del passato e quell’eterno approdo ad una sorta di fusion disturbata. L’eccentrica identità dei Thee Maldoror Kollective si plasma attraverso un’elettronica arcana, tipo Tangerine Dream, un taglio space rock, sperimentazione, atti in stile colonna sonora, cavalcate acid rock, psichedelia e una serie di cose sottratte a logiche percise e convenzionali. Tutto è la sensazione di sentirsi persi in un viaggio da sballo. Gli oltre otto minuti di “Mariguanda” forniscono il motivo per comprare questo album e farlo girare fino a quando il vostro impianto non lo renderà inutilizzabile. Ammesso che non lo sia prima la vostra mente: quella povera creatura esposta alle progressione del Collettivo. La marcia ipnotica e semi-industrial di “Lhasa & Naked West” è la presa dei sensi, il piegare la volontà a questi suoni invitanti e sopraffini. Altro pezzo di bellezza pura. “Nirunga”, regno delle sezione ritmica e di evocazioni eteree nel resto dei suoni che circondano il cantato. “The Ashima Complex” dona quella sensazione di inquietudine, di attesa verso eventi inclassificabili. Le tastiere e synth trasportano la mente fino ai confini di Alpha Centauri, al passo di ritmi tribali e a quel punto l’album è finito, ma l’ascoltatore è completamente smarrito. Lassù oltre pianeti, galassie, epoche, tempi.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10