copNIVLHEL(Einheit-Produktionen) Purezza della brutalità melodica, tuonante dalla Svezia. Un progetto che vede impegnati Isar e Fjalar, in un alter ego infernale dei black metallers melodici Istapp, altro progetto guidato dal duo. Ma nei Nivlhel ci sono altri musicisti, come Narstrand dei grandiosi Dråpsnatt, che collaborano per dare origine a queste undici tracce, a queste undici esaltazioni della rabbia, ribadita nel titolo di ogni singola traccia: “Vrede”. Crea confusione la track list, in quanto gli undici capitoli sono messi alla rinfusa: non c’è l’ovvia sequenza da “Vrede I” a “Vrede XI”, bensì l’ordine seguito salta da V a I (sempre in numero romano), proseguendo per X… fino alla conclusiva VI; dettaglio enigmatico per questo black metal epico, vagamente folkloristico, marcatamente legato a radici tradizionali, autoctone. L’album è sostanzialmente lineare, non fa emergere momenti particolari, ma garantisce una costante erogazione di potenza, senso di trionfo, violenza, rabbia, furia selvaggia potenziata dalla natura stessa, quella crudele, brutalmente incontaminata. Quattro delle undici canzoni sono tratte dal demo della band, l’unica release “ufficiale”, risalente al 2013… sembra quindi che abbiano chiuso il cerchio costruendo tutti gli altri capitoli, tutti molto ben suonati, registrati e composti. Il genere si assesta su un black svedese, melodico, mai lontano da quella direzione epica che avvolge l’ascoltatore, un feeling che fa venire desiderio di sangue, di violenza selvaggia, di essenza tribale, sciamanica. I riff sono sempre accerchiati dalla onnipresente componente melodica, la quale non viene mai a mancare nemmeno dei momenti più veloci e tirati. Blast beats che si alternano a mid tempo, un growl possente che a volte diventa una coinvolgente voce pulita corale, strumenti ben definiti ed una sezione ritmica pulsante, indemoniata, ricca di spietata crudeltà. Forse a lungo andare le tracce rischiano di confondersi, di non avere identità proprie, ma il disco va ascoltato come una unica iniezione di violenza, vagamente divisa in capitoli. Ci sono momenti intensi che sono capaci di stimolare un senso di esaltazione nordico, grazie a ritmiche indovinate ed arrangiamenti sempre altamente coinvolgenti. Un album micidiale, spietato, assolutamente puro.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10