copKAPKAP(Rapu Records) Uno strano connubio tra rock classico, psichedelico, atmosferico. I Finlandesi Kap Kap arrivano così al secondo disco, ed offrono cinquanta minuti di viaggio mentale, ricco di pulsazioni, sensazioni, suoni, colori, distorsioni, ritmi ipnotici. Mai eccessivi nei suoni, sempre capaci di instaurare un clima di suspance, di attesa, di distorsione della percezione. Le nove tracce sono coinvolgenti, ed uniscono una vasta gamma di sensazioni, di suoni, di fantasie. Spesso la loro impostazione non può non portarmi a pensare all’universo sonoro creato dai mitici Hawkwind, anche grazie a quella voluta impostazione psichedelica accerchiata da suoni, impulsi, effetti che intensificano la percezione sensoriale. “On Your Porch” ha un feeling classico, potente, ritmato, travolgente con tutti gli strumenti presenti ed efficaci. Il vocalist è pulito, lineare, rilassato, ma totalmente (e piacevolmente) sconvolto. “C.S.” è tetra, ha un ritmo strano, una linea vocale dominante ed ottantiana che accompagna la canzone in un crescendo estremamente Hawkindiano. Rilassante e quasi pop “Midnight”, mentre si percepisce -tra i suoni rock- una vena tribale su “Lady, Appear”, una canzone che comunque rimane ancora una volta fedele agli anni 80 specialmente per la linea vocale. La lunghissima “Old Goat” divaga sul psichedelico in maniera decisiva, piacevole, isterica, rilassante, stupefacente. Arpeggi tristi ed accenti etnici su “Don’t You Know” mentre torna un rock puro e schietto su “Eternal Clouds”. Rock ambient su “Shaman Of The Sun” mentre è malinconicamente trionfale la conclusiva “Three”. Un disco pieno di effetto, musica che cattura e coinvolge la mente la quale viene accompagnata in una passeggiata attraverso soleggiati pascoli verdi ubicati in una dimensione piena di pace, di intelligenza, di armonia, di purezza. Un viaggio da fare, un viaggio dal quale non si desidererà tornare indietro.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10