copveonity(Sliptrick Records) Svedesi, ma legati a doppio filo a un sound centroeuropeo, i Veonity esordiscono con un album di power metal classico e genuino. Con la opener “Into Eternity” è già chiaro il tenore del disco: siamo vicinissimi, non solo per i cori ma anche per i suoni di chitarra e il refrain trionfale, ai Freedom Call di “Eternity”… che per scrive è una delle vette del symphonic power metal. “Unity” è power tedesco più grintoso ma sempre ortodosso, “Let me die” si sposta su tonalità Edguy/Gamma Ray; il coro e il riff di “Slaves in a holy War” rimandano direttamente ai Running Wild. Il mid-tempo “Chains of Blood” può far pensare ai Battle Beast, “For the Glory” rinnova i suoni del power fantasy fine anni ’90 (anche se il lunghissimo chorus ha qualche incertezza). Non poteva mancare in scaletta la power ballad, “Warrior of Steel”, condotta con uno stile fra il Luca Turilli solista e gli Stratovarius; con il trionfale dittico di cosa “King of the Sky”/”Farewell”, che a sua volta termina con un coro a cappella che sembra composto da Chris Bay, il disco si chiude sostanzialmente come era iniziato. Certamente un buon disco di genere, per una band che deve ancora maturare la propria personalità definitiva.

(René Urkus) Voto: 7/10