copzaria(Against PR) La globalizzazione del mercato crea situazioni sempre più strane: la Against ci invia il debut degli sloveni Zaria. Io mi ci fiondo subito perché leggo ‘epic folk metal’… ma a prescindere dal fatto che l’etichetta si rivelerà in larga parte inesatta, mi chiedo dopo una mezzora: quanti metalheads italiani leggeranno la recensione di un cd epic folk metal cantato in slovacco? E quanti di questi compreranno poi il cd? Talora mi sembra che recensire come webzine 1200 e più dischi l’anno stia diventando completamente privo di senso… in ogni caso, stavolta meglio così, perché questi ragazzi meritano almeno che l’Italia sappia che esistano. Mi rendo conto che citare i titoli sarà inutile per il 99% dei lettori (me compreso), ma vorrei comunque farvi fare un’idea… “Glas srca” è molto ruvida rispetto all’intro, con chitarre zanzarose e (stranamente) vocals operistiche che creano uno strano connubio pagan/gothic; però è bello il giro di violino. Più ritmata e folkeggiante “Divja Jaga”, mentre “Spomin tisočerih dni” è una ballad dallo stile medievale, con un lungo chorus di vocalizzi. C’è un vago tocco epico in “Nov začetek”, cui si sovrappongono ancora le vocals simil-operistiche della brava Inez Osina; “Na Odprto Morje” è più allegra, per buoni tratti con i toni di una ballad da taverna. Si chiude con il giro etereo di “Sledi Zvezdi”, animata addirittura dal flauto di pan. In definitiva, un discreto prodotto di pagan/folk (con qualche contaminazione) che ha già i toni dell’Europa dell’Est.

(René Urkus) Voto: 7/10