copBaalberith(SixSixSixMusic) Quarto album per gli Inglesi Baalberith, band inizialmente orientata verso un death/black metal, per poi orientarsi verso sonorità prettamente black oriented, con chiari riferimenti ad acts come Emperor, e primi Behemoth. L’opener “Quest For Satan” ha un andamento lineare, con ritmiche dalla velocità piuttosto elevata e un buon riffing, mentre la voce è maligna, uno screaming che sconfina spesso nel growling. La successiva “Battle For The Blazing Dawn” è più articolata, dotata di armonizzazioni di chitarre alternate a riffs corposi, non sempre velocissimi, mentre il basso è particolarmente incisivo e pulsante. La title track ha un incedere minaccioso, lento e doomy, con allcuni passaggi di chitarra che mi ricordano i Paradise Lost di “Gothic”. “Bloodshed”parte veloce ed aggressiva, quasi brutal death metal, stemperate dalle massicce dosi di melodia, grazie ad assoli di pregevole fattura ed armonizzazioni. “Infinite Malevolence” si assesta su ritmiche secche e cadenzate, con sporadiche accelerazioni di stampo thrash. “Abortion Of Religious Futility” è ricca di epicità, con atmosfere alla Burzum abbinate a parti affini al gothic. La conclusione spetta a “Killing On Impulse”, il brano più aggressivo dell’album, dotato di un riffing velocissimo ed efferato, stop and go e un cantato totalmente isterico. Il livello tecnico è ottimo, soprattutto per quanto riguarda le chitarre, che ogni tanto si fanno prendere un po’ la mano, senza sconfinare, comunque nell’esibizionismo fine a se stesso. Un album che unisce in maniera efficace brutalità e atmosfere oscure, che accontenterà anche i blacksters dal palato più fine.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10