fotoAetherDropUn debutto col botto (recensione qui) per un’ennesima prova che nella nostra penisola il metal suonato con onestà e piglio esiste ed è più vivo che mai. Conosciamo quindi più da vicino gli Aether Drop, freschi di un debutto interessante sotto tutti i punti di vista…

Ciao ragazzi da METALHEAD.IT. Innanzitutto volevo chiedervi: come è stato accolto il vostro debutto? Siete contenti dei risultati finora?

Raffaele: Ciao a te Enrico e alla redazione di METALHEAD.IT. Devo dire che il nostro album di debutto è stato fino a questo momento accolto molto bene, siamo davvero felici di aver ricevuto belle recensioni e siamo altrettanto contenti della visibilità che sta avendo il nostro videoclip “ATTITUDE” su Youtube.

Ci spiegate le origini del vostro nome?

Paolo: Il nome è nato quasi per caso. Suonavamo già insieme da qualche mese ma proprio non riuscivamo a trovare qualcosa di accattivante e che piacesse a tutti e 5, così Mattia L. (Chitarra) una sera, in preda alla disperazione ha preso il vocabolario di inglese e si è imbattuto in questo termine: “Aether”. In italiano significa “etere”, e più in particolare il termine inglese si riferisce alla sostanza omonima, che secondo i greci circondava la terra e tutti i pianeti del sistema solare. Da qui nasce AetherDrop, “Goccia di Etere”, come se fosse un piccolo assaggio dell’infinito che ci circonda, una via di fuga per la mente.

Come sono avvenute le registrazioni? Avete registrato assieme o è stato un lavoro di editing in post produzione?

Raffaele: Le registrazioni sono state sviluppate su tracce separate, con un lavoro di editing in post produzione, credo che ormai questo sia il metodo più utilizzato quasi in ogni genere da venti anni a questa parte. Sono state registrate prima tutte le parti di batteria, poi a seguire: bassi, chitarre, voci e cori. Il lavoro di editing e parte del missaggio sono stati fatti da me sotto la supervisione del nostro produttore Gianmarco Bellumori, mentre il mastering finale è stato fatto da lui.

Non ho potuto fare a meno di scomodare nomi piuttosto altisonanti per descrivere la vostra proposta musicale. Quali sono le vostre influenze musicali?

Luca: Il nostro background musicale è molto vario. Ognuno di noi proviene da ascolti diversi, quindi la risposta varierebbe di membro in membro; quando ci vediamo in sala prove ci limitiamo a buttare giù le varie idee. Siamo molto aperti da questo punto di vista, e nonostante le canzoni tra di loro siano piuttosto omogenee noi non ci eravamo prefissati nessun “genere guida”, semplicemente suoniamo ciò che ci piace suonare. Ci viene spesso fatta notare una certa somiglianza con gli AlterBridge, gruppo che pure ha ispirato molto i due chitarristi, ma riteniamo che la cosa sia più una casuale combinazione tra le diverse “anime” dei vari membri più che una vera e propria ispirazione.

Se non avessi letto le vostre credenziali e mi fossi soffermato unicamente sul prodotto musicale, non vi avrei di certo collocato nell’ambito del “classico” metal italiano. E’ una vostra volontà quella di suonare, passatemi il termine, “internazionali”?

Mattia C.: Come dicevamo prima non abbiamo un genere guida ma ci limitiamo solamente a dar vita ad un prodotto che ci soddisfi all’unisono, quindi possiamo dire che la “colpa” è interamente dei nostri genitori che ci hanno cresciuto con artisti internazionali come i police, genesis, beatlesecc..poi crescendo abbiamo esteso la nostra cultura musicale ma restando comunque fedeli al sound internazionale. E come dico sempre.. “se nasci borchiato non puoi morire griffato”.

Riallacciandomi alla domanda precedente, cosa ne pensate del nuovo tipo di mercato musicale che si sta delineando? Da un lato attraverso la rete ogni gruppo può raggiungere letteralmente ogni vicolo del pianeta, dall’altro stanno tornando supporti fisici ormai vetusti come LP o addirittura MC…

Mattia C.: Per quanto riguarda il ritorno di LP o MC può essere ricollegato alla moda del vintage che sta prendendo oggi piede ed è comunque un modo per non dimenticare il passato e il buon vecchio oldschool. Mentre la rete,è sì il più importante mezzo mediatico di oggi,che ci permette di essere su piattaforme come spotify, itunes, amazon o youtube e quindi rintracciabili ovunque sul pianeta, cosa impensabile dieci o vent’anni fa, ma internet per quanto capillare possa essere mostrerà sempre e solo la copertina di un prodotto o di noi stessi, ciò che spinge le canzoni per il mondo sono le emozioni le idee e i concetti in cui la gente si rispecchia, usando la musica per trasmettere se stessi in internet!

Progetti per il futuro, soprattutto in chiave live?

Luca: Certamente! Il 15 maggio suoneremo all’ex-mattatoio di Perugia, se qualcuno ci segue da quelle parti ci farebbe molto piacere se venisse; il primo di Giugno saremo al Musicastelli, un festival che si terrà al New Rockness di Genzano ed infine il 19 Giugno suoneremo al Moricone Festival, organizzato dalla FBA Agency che si terrà appunto a Moricone.

Bene ragazzi. Grazie infinite per il tempo che ci avete concesso. Ringraziandovi, lascio a voi la parola per chiudere l’intervista…

Raffaele: Grazie mille per lo spazio e la disponibilità che ci avete dato. Ricordiamo che chiunque voglia seguirci può trovarci su FaceBook, che è il canale su cui siamo più attivi, inoltre consigliamo di dare un occhiata al sito della nostra etichetta AgogeRecords dove potrete informarvi sugli altri fantastici gruppi che insieme a noi sono attivi nel RoosterAgoge. Se invece volete ascoltarci il nostro album è disponibile su tutte le piattaforme online più conosciute come Spotify, iTunes, Amazon e Play Store. Grazie mille ancora, un saluto a tutti voi da parte di tutti gli Aether Drop.

(Enrico “Burzum” Pauletto)