fotoEvergreyPur non avendo mai seguito con attenzione la loro carriera, ho sempre ritenuto gli Evergrey come una delle realtà più interessanti d’Europa in ambito power/progressive metal. Da quando, nel 1999 ho ascoltato il loro secondo album “Solitude, Dominance, Tragedy”, sono rimasto affascinato dalla capacità della band di Goteborg di creare songs potenti, melodiche ed oscure, valorizzate dalla voce baritonale di Tom Englund. Ero, quindi curioso di vederli all’opera dal vivo ed il fatto che il concerto si sia tenuto a poca distanza da casa, ha reso l’occasione ghiotta per soddisfare questo mio desiderio. Causa alcuni impegni, arriviamo all’ottimo Work In Progress con un po’ di ritardo, in tempo per vedere gli ultimi due brani dello show degli Zonaria, melodic death metal band svedese che ha aperto la serata, dopo la defezione degli Italiani Vitriol. Da quello che ho sentito, i brani avevano un buon tiro, potenti e precisi, con ottime doti tecniche da parte di tutti i musicisti. Dopo un veloce cambi di palco, è la volta degli olandesi Lesoir, band dedita a sonorità di matrice settantiana, con riffs di matrice stoner/doom, percussioni e assoli psichedelici. Dal punto di vista strumentale, il concerto è stato coinvolgente, con suoni caldi e potenti, purtroppo non esaltati dal cantato di Maartje Meessen, singer dotata di una ottima estensione dal punto di vista tecnico, ma con le linee vocali a volte fuori contesto rischiando di appiattire il buon lavoro fatto a livello strumentale dal resto del gruppo. Finalmente arriva il momento degli Evergrey, forti del successo del loro ultimo “Hymns For The Broken”, che in pochi mesi è diventato già il loro best seller. Non a caso, quasi tutto lo show è incentrato su di esso, dal quale vengono estratti ben nove brani. La band appare in ottima forma e i pezzi, dal vivo risultano diretti e d’impatto, con riffs stoppati che trasudano potenza da tutti i pori. Tom Englund, oltre ad essere un ottimo cantante e chitarrista, si rivela anche un buon intrattenitore, scherzando spesso con il pubblico, con alcuni esilaranti botta e risposta tra un brano e l’altro. Ottime anche le prove di Marcus Jidell alla chitarra, autore di un’ottima prestazione sia dal punto di vista solista che ritmico, mentre Johan Niemann si è rivelato un bassista preciso e un ottimo backing vocalist. Nonostante l’affluenza di pubblico non esaltante (era pur sempre lunedì), il concerto è stato suonato con passione, professionalità ed energia, esattamente come se si fossero esibiti in uno stadio pieno.

(Matteo Piotto)

(Foto: Enrico “Burzum” Pauletto)

EVERGREY:

Foto: Enrico "Burzum" Pauletto

Lesoir:

Foto: Enrico "Burzum" Pauletto

Zonaria:

Foto: Enrico "Burzum" Pauletto