copviranesir3(Merdumgiriz Records) Con Emir Toğrul, sia nelle vesti di Yayla o di Viranesir, c’è sempre da stare attenti sul risultato che riesce a produrre nei suoi lavori. Dopo “Raping Lesbians for Freedom” che ha trovato chi scrive alquanto freddo verso l’album (QUI), nel recente febbraio Emir ha inciso il summenzionato lavoro, ma già superato da “Kaos Garden: Burn the Homeless” in aprile, il quale riporta il black metal di Emir (batteria e voce), Merdümgiriz (chitarre e voce) e Ruhan (testi) a un livello più crudo e contemporaneamente più espressivo. Meno eccentricità, ma Emir ne mostra sempre, e maggiore concretezza nel songwriting. Il black di Viranesir vive di tanti tempi lenti e medi e con sporadiche accelerazioni. Il drumming sembra al centro di tutto, anche della stessa voce. Le evoluzioni delle bacchette sono umorali, isteriche. Una schizofrenica esibizione di un percuotere che si arrabbia di continuo e si placa anche di più. Vere ondate caotiche. Chitarre dalle distorsioni più chiare ma graffianti. “Suffering, Fear, Lucifer” ha un tono da cerimoniale, ma anche qualcosa del racconto; viene impossibile farne una descrizione in quanto la mancanza di testi è decisiva, ma nelle note stampe fornite dalla band, si legge che i testi non sono solamente una descrizione della società, ma anche “una terapia sublimata per la stessa società nei suoi giorni di autunno”. Critica e purificazione, come spesso Viranesir hanno fatto in alcune tematiche affrontate nei vari album. “Suffering, Fear, Lucifer” è un black metal un po’ svalvolato eppure concretamente aggressivo e low-fi. Qualcosa di artistico.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10