copRAINBURN(autoprodotto) Ci sono piccoli gioielli che fanno sognare, che fanno viaggiare la mente, che aprono nuovi orizzonti. Spesso questi tesori sono celati, nascosti nei posti meno frequentati o meno noti per quanto riguarda la scena musicale. Qui siamo in India. Per la precisione Bangalore. Lontani da scenari famosi per il prog, per il un certo sound evoluto, per il calore musicale della scena rock. Ma i quattro componenti dei Rainburn sono favolosi, vantano un ottimo singer, bravissimi chitarristi, un bassista dinamico e pieno di calore, un batterisrta preciso e fantasioso; loro quattro, con questo EP, si avventurano verso il debutto, proponendo ventotto minuti di rock progressivo superlativo, con piccoli dettagli quasi jazz ed una performance vocale di altissimo livello! Apre “Refuge”, grintosa, linea ritmica irresistibile a sostegno di un prog tecnico che non invidia nessuna produzione di nomi famosi. La title track esplode con una linea di basso a base di slap, aprendo verso una impostazione funky che diventa riffing pesante, prima di accarezzare momenti intensi, delicati, ricchi di emozione. “Veil” rinnova una palese capacità tecnica, rivelando una espressività pazzesca che mi fa ricordare i compianti norvegesi Conception. Dolce e molto tecnica “Time Turns Around”, virtuosa e capace di alimentare i sogni la conclusiva “Fragments”. Assolutamente eccezionali. Musica di altissimo livello, ricca di energia, tecnica, fantasia, potenza esecutiva. Un tesoro nascosto, lontano, remoto… finalmente rivelato.

(Luca Zakk) Voto: 9/10