copsimulacrum(Inverse Records) Prog metal classico e ingarbugliatissimo nel secondo disco dei finlandesi Simulacrum: assolutamente nessuna sorpresa (anzi, i richiami ai mostri sacri sono sempre dietro l’angolo), ma un buon songwriting e una buona produzione portano certamente “Sky divided” ben oltre la sufficienza. Dopo l’intro, “Behind the Belt of Orion” dispiega un sound molto Symphony X, forse con un tocco di tastiere in più: brano serrato, sostenuto dall’ottimo drumming di Markus Wallasvaara. “Broken” forse vuole un po’ strafare, perché il solo di sax non c’entra davvero niente; molto meglio “Embrace the Animal within”, con un approccio molto più classicamente power, tanto che siamo dalle parti degli Stratovarius. “Deep in the Trenches” dispiega il prog più lineare e melodico del platter, e non a caso è stata scelta per la realizzazione di un video; “The Abomination” dura undici minuti e naturalmente abbondano le fughe strumentali, ma forse la canzone è un po’ dispersiva. La più solare “Enter Hyperion” ha un mood fantascientifico, del resto sotteso a molte tracce; oltre quattordici minuti per la conclusiva “A new Beginning”, sorretta molto di più da tastiere molto mutevoli, con un giro portante gradevole. Occasionalmente il cantato del singer Niklas Broman sembra un po’ sforzato, ma nel complesso la sua performance è grintosa e ben modulata. Per godersi un po’ di progressive senza necessariamente ricorrere ai soliti nomi.

(René Urkus) Voto: 7/10