copHALTER(MFL Records) Gli Halter sono incontinenti alla gioia del mondo, inadatti a sorridere… insomma, sono pessimisti e vogliono contagiarti col loro mal di vivere. E devo dire che lo fanno piuttosto bene. In sei tracce dal minutaggio elevato i nostri ci propongono un Doom cavernoso e primitivo ma nel contempo piuttosto ricercato. I tempi sono molto lenti, naturalmente e la chitarra risulta pesante e soffocante, con un reparto ritmico d’atmosfera. Richiamano alcuni album dei My Dying Bride dell’ultima decade, ma è solo una sensazione di sottofondo e che riguarda solo le ritmiche. Diciamo che gli Halter citano un po’ tutti senza essere realmente nessuno, e ahimè questo è un fattore che è impossibile da ignorare, specie in un genere come il Doom, dove la personalità è d’obbligo. Facciamo così: un’ascoltata è strameritata, ma con la promessa da parte loro che alla prossima uscita discografica si possa leggere il loro nome nelle composizioni e non quello degli altri. Ingannevoli.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7/10