(Autoproduzione) Gli americani ci sanno fare con il death metal.  Se questo, poi, è anche brutal, meglio. Loro son i maestri. Dal Colorado arrivano i Nexhymn, nome che trova le sue origini nel significato di inno a morte, natura violenta ed omicidio. Nome perfettamente azzeccato per una band capace di suonare queste sei pugnalate allo stomaco, sei esecuzioni capitali, sei condanne a morte violenta. Estremamente tecnici nella sessione ritmica, con una batteria veloce e chirurgica, i Nexhymn propongono un death velocissimo, devastante, con tipici intermezzi  brutali e cadenzati. I cambi di tempo sono letali, e certi riff cadono con un terribile boato dentro lo spazio oscuro occupato dal black metal, facendo sussultare tutto ciò che sta nelle vicinanze. “Undetermined Supplication” è distruttiva, ed offre un intermezzo malato, creature dall’oltretomba che invadono la nostra stupida pace quotidiana. “Repacious Temptest” è monumentale. La più black metal del disco. Veloce, glaciale e oscuramente stupenda. La title track è una furia cieca con remota ispirazione thrash metal, e pure questo pezzo offre l’illusione del rallentamento con una parte cadenzata che può solo causare danni permanenti al pubblico durante l’esecuzione live. Totale annientamento con “Exquisite Plague”, e bellissima conclusione strumentale con “Death Emotion”, caratterizzata da un’atmosfera tetra che è una marcia funebre per una immolazione collettiva. Fin qui tutto bene: un ottimo album di death metal estremo, capace di aprire in due un corpo umano per estrarre un organo alla volta fino all’ultimo battito del cuore, ultimo barlume di vita, ultimo sintomo vitale. Ma c’è un dettaglio inquietante. La voce. E’ brutale, estrema, cupa, un growling pesante, assassino, simile a quello degli Immolation. Ma il nome del cantante è Holly Wedel. Una donna. O forse il cadavere di quella che è stata una donna, cadavere rianimato da uno spirito omicida, il quale lascia ben poco di umano, se non le sembianze, nel risultato finale. Una sanguinolenta sfida ai vocalist death della scena. Una sfida mortale.

(Luca Zakk) Voto:7,5/10