copserocs(Comatose Music) Nuovo album, il terzo in tre anni, per i Serocs, alfieri messicani, finlandesi, statunitensi e canadesi di un death metal robusto, dinamico e percorso da buone trame melodiche. Il precedente “The Next” (QUI) aveva dimostrato quanto la band fosse in grado di sviluppare dei pezzi articolati ma scorrevoli, ma “…And When the Sky Was Opened” è la massima espressione di questo sound sfaccettato, violento e serrato, morto e decadente, veloce e saltellante su ritmi medi. Un death metal che presenta intrichi melodici brevi, veloci. I riff sono fulmini di sequenze melodiche che infiammano l’ascoltatore ricamandoglieli nella testa. Ottima soluzione che fonde il death metal di stampo europeo, in particolare scandinavo, e una più irruenta e selvaggia attitudine americana di scuola Florida, senza dimenticarsi di quanto accade oggi da strutture più intricate, tipo Cryptopsy o Decapitated. Serocs come punto di incontro, di fusione e collasso, esempio di coercizione di alcune scuole fondamentali nella storia del genere. Phil Tougas entra nella band come chitarra aggiuntiva e cori, mentre il microfono viene preso in consegna da un altro nuovo arrivato, Josh Smith, già nella band all’epoca di “Oneirology”, l’album di debutto. I brani vanno dai tre minuti e mezzo ai quattro e mezzo, ma presentano anche due situazioni ampie: gli oltre otto di “When the Ground Swallows Us…” e gli oltre sette della title track. I due pezzi vengono intervallati da un brevissimo ponte strumentale e non si discostano nello stile dagli altri, ma l’ampio minutaggio richiede più ascolti per essere assorbiti. In ogni caso l’immediatezza del sound è elevata, complice anche il buon lavoro di Neil Kernon (produttore e missaggio per Deicide, Cannibal Corpse, Death SS e altri) al missaggio. L’ultima canzone, “For Nothing”, rappresenta forse la massima espressione di una esecuzione elaborata ma tutto sommato fluente e degnamente perversa.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10