copcolossusfall2(Autoproduzione) Il ritorno dei ginevrini Colossus Fall, già conosciuti per “Sempervirens”, QUI recensito, segna un consolidamento di stile. Avendo definito in passato la band come un insieme crossover in fatto di stile, questo “Hidden into Details” segna appunto una definitva presa di coscienza di quanto i Colossus siano in grado di produrre. Un sound di granito, divenuto forse più scorrevole e che ancora una volta si esprime con coordinate stoner/sludge, hardcore, groove metal e roba simile. Tutte sfumature ‘grasse’, dense, che ospitano groove e solidità oppure magnificenza, grandiosità, come per “The Errorist” ad esempio. Atmosfere spesso cupe, infatti i Colossus Fall, non creano situazioni di ampio respiro perché il loro messaggio è definitivamente ruvido e spietato. “Bullseyes” per una sua prima parte fa pensare ai Napalm Death, anche se il sound dei Colossus Fall è meno estremo e tuttavia quel senso di cinica violenza emerge anche attraverso le maglie di questa canzone che fa del ritmo spezzettato il suo punto forte. Dunque alla pesantezza vanno anche aggiunti vivacità e un dinamismo che a più riprese emerge in questo album. Come in “Disgusting Secrets” e “(We Were) Gatekeepers” . Ancora una volta nessuna melodia di forte rilevanza da parte degli svizzeri, ma sicuramente un ritmo molto più scorrevole e seducente, capace di supportare questo impianto sonoro rabbioso.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10