copbrainstorm3(AFM Records) Festeggiano ormai undici album, i tedeschi Brainstorm: e chi fermerà, ormai, questa macchina power prevedibile ma ottimamente oliata? A noi mediterranei piacciono di solito altre sfumature del genere, soprattutto quando esso si mescola con il prog o con il folk: ma in Germania la legge la dettano formazioni come la loro – come già dicevo QUI, recensendo il precedente “Firesoul”. D’altronde, i nostri partiranno presto per un tour centroeuropeo dove saranno i co-headliner assieme ai Primal Fear, non proprio gli ultimi arrivati… “The World to see”, la opener, non si discosta molto (anzi, direi che non si discosta per niente) dalla formula che ha reso celebre la band: power arcigno e cupo, molto tedesco (appunto…), abbastanza vicino al thrash, forse giusto con una punta di melodia in più rispetto al passato. Riff e cori potenti per “We are…”, che ha qualche assurdo punto di contatto con “Youth of Nation” dei P.O.D.; la titletrack, che pure ha delle sezioni a carrarmato, incupisce ancora l’atmosfera con qualche synth dal suono cinematografico. Ancora melodica “Twisted Ways”, mentre “Scars in your Eyes” rimanda a quel sound roccioso di cui si fanno portavoce, da sempre, anche i Mystic Prophecy. Questo disco relativamente breve e privo di ballad si chiude con i ritmi, ancora catchy e di facile presa, di “Sky among the Clouds”. Nella media di questa band onesta.

(René Urkus) Voto: 7/10