(Abyss Records) Poderosi ed oltraggiosi. Istinto animale. Diretti verso l’energia e la canzone. Death e black che s’intrecciano, con un semplice risultato: devastazione completa. Questi quattro deathsters da Stoccolma hanno un solo concetto in mente: fare musica che distrugge. Sono veloci, sono tecnici, sono pesanti, sono ribelli, completamente irrispettosi.  Una creatura mostruosamente deforme, ibrido infernale composto da death metal, black metal e… Mötorhead. Riescono a passare da riff cadenzati generati con il preciso scopo di scatenare un tremendo headbanging, a riff ultraveloci, pensati per uccidere, massacrare, far sanguinare. “Blunt Force to the Head” è un esempio di questa schizofrenia musicale, questa doppia personalità del sound. Sound violento che quasi sfocia in sonorità punk estreme, oppure old-school death metal: “Not Quite What I Had in Mind” dimostra esattamente questa violenza incontrollata. Sei tracce di pura cattiveria, di totale massacro. Il tutto freddamente premeditato: si nota come i Septekh sappiano esattamente cosa ottenere. L’opener “Fuckslut From Hell”, oltre al provocante titolo, riesce a essere furiosamente veloce, nefastamente black metal, ed offrire assoli iperveloci tipici del death. La canzone di chiusura, è un autentico monumento alla ritmica: mai eccessivamente veloce (se confrontata con il resto) dimostra capacità compositiva, evidenzia il potente growl, e fa notare come anche la produzione sia di buona qualità, tanto che si riesce pure a sentire la bellissima linea di basso che accompagna la ritmica cadenzata. Un lavoro che regala soddisfazioni, del vero e sano metallo estremo, senza compromessi, senza pietà, senza rispetto. Esattamente come deve essere.

(Luca Zakk) Voto: 7/10