copIGNITE(Century Media) Ritorno sulle scene per gli Statunitensi Ignite, a ben dieci anni di distanza dal precedente album “Our Darkest Days”. Nonostante il lungo periodo trascorso tra un lavoro e l’altro, il sound della band non risulta particolarmente stravolto. Il combo di Orange County prosegue nello stile punk/melodic hardcore che propone sin dal 1993, anno di formazione della band. L’album si apre con “Begin Again”, uno dei peggiori brani del lotto, sicuramente il meno adatto per essere usato come opener. L’incedere è fiacco, e ha tutte le carte in regola per essere utilizzato come filler, piuttosto che come pezzo di apertura. Le cose migliorano decisamente con la successiva “Nothing Can Stop Me”, caratterizzata da una ritmica frizzante ed un ritornello accattivante, valorizzato dall’ottima voce di Zoli Teglas, melodica e potente allo stesso tempo. “This Is A War” è diretta, aggressiva e decisamente hardcore. Personalmente avrei scelto questo pezzo per aprire l’album. “Oh No, Not Again” è decisamente più rallentata, con ritmiche cadenzate ed un ritornello anthemico, adatto per essere cantato dal pubblico in sede live. “Rise Up” è una semi ballad. Aperta da un arpeggio acustico, la canzone cresce via via di ritmo, per esplodere nel finale, impetuoso ed aggressivo. Un album che conferma gli Ignite come una tra le bands di punta dell’intera scena melodic hardcore, per un album solido e ben costruito, a dimostrazione che i dieci anni trascorsi senza pubblicare dischi, non hanno scalfito affatto la vena compositiva del gruppo.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10