copbastian2(Underground Symphony) Il secondo album dei Bastian è arrivato, forte, bello, potente e melodico come il precedente “Among My Giants”. Epico, come quell’Icaro in procinto di precipitare. Bastisan è il catanese Sebastiano Conti, chitarrista d’assalto e armato di una tecnica profondamente heavy, il quale viene fiancheggiato da Michael Vescera (ex Malmsteen, Loudness, Obsession e altri) al canto, Corrado Giardina al basso e John Macaluso alla batteria. Dunque non figurano più Vinnie Appice, Mark Boals e altri che avevano siglato un gran lavoro con il precedente album, ma non da meno i Bastian sono in totale comunione con il senso stilistico e melodico con quanto appunto fatto in passato. Power, heavy e hard rock scorrono nelle vene di questa opera potente e fiera, che sostanzialmente innalza l’heavy metal a vette importanti. “Strange Thgoughts” apre con un riff robusto e una linea melodica alla R.J.Dio, tuttavia il prosieguo stravolge i dettami power e apre all’heavy più puro e a qualche finezza di stile extra, per cui i Bastian osano nuovamente nel corso dell’album. “Terminators” è una gran bella cavalcata in low time con contrappunti heavy. Momento sensibilmente toccante con la ballad “Man of the Light” e poi la ferocia di “Steel Heart”, in contrasto con la melodia vocale di Vescera. “Rock of Daedalus” è composto da questa chitarra robusta, potente e lanciata verso riff diretti, i quali si rifanno alla tradizione hard & heavy con virate nettamente sul power, un cantato di prim’ordine e una serie di canzoni che toccano da subito l’ascoltatore. I testi poi variano, toccando anche personaggi e situazioni del mito e del cinema, come Dracula, Terminator, Jeeg Robot.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10